Le dichiarazioni dopo le dimissioni di Ceccuzzi

Giovani Democratici: “Sostegno al sindaco di Siena. Il processo di rinnovamento non si fermerà”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2012 18:03
Le dichiarazioni dopo le dimissioni di Ceccuzzi

Proseguono le dichiarazioni dopo le dimissioni del sindaco di Siena Ceccuzzi. “Vogliamo esprimere il nostro fermo sostegno al Sindaco Franco Ceccuzzi ed alle azioni che sin qui hanno caratterizzato il suo mandato, che, fin da subito, è stato caratterizzato da scelte coraggiose di rinnovamento. Un rinnovamento che, nonostante il tradimento del mandato elettorale da parte di otto consiglieri comunali, andrà avanti anche con il sostegno dei Giovani democratici”. Questo il commento di Andrea Biagianti e Federico Montomoli, segretari provinciale e comunale dei Giovani democratici, rispetto a quanto accaduto ieri, lunedì 21 maggio in consiglio comunale. “Quanto avvenuto ieri, a Siena, in consiglio comunale - proseguono i segretari - è stata la scelta di otto consiglieri di maggioranza (di cui 7 del nostro partito) di abdicare, per interessi di corrente, a quell'esigenza e promessa di cambiamento che era stata intrapresa e nei fatti realizzata, pur tra molte difficoltà e ostacoli, da Franco Ceccuzzi.

Non ci siamo trovati di fronte ad un voto contrario derivante da ragioni tecniche né politiche, quanto a un voto strumentale dettato da interessi meramente personali, senza neanche la giustificazione di logiche di appartenenza politica. Le coraggiose dimissioni di Franco Ceccuzzi e le parole da lui pronunciate ieri chiariscono una volta per tutte che la politica può essere onesta e al servizio di una comunità, spazzano via l'incertezza di chi pensava che in fondo fossimo tutti uguali, sottraggono infine le istituzioni dall'irresponsabile atteggiamento di alcuni consiglieri, che hanno deciso di portarvi all'interno la lotta per i loro interessi di bottega.

Ciò avviene in un momento in cui soffia forte il vento della disaffezione ai partiti, proprio in questo senso, le parole e le azioni del sindaco riportano al centro il tema della responsabilità della politica. “Per questo – concludono i segretari - adesso più che mai è necessario ribadire la centralità del Partito e dei suoi luoghi di discussione e di confronto da cui, nelle ultime settimane, una parte si è volontariamente e colpevolmente sottratta. Ora dobbiamo continuare sulla strada intrapresa del cambiamento e della discontinuità nell'interesse di tutti i cittadini e con la prospettiva di costruire un progetto forte che ci faccia uscire da questa crisi economica e politica.

Ancora una volta, ancora di più, andiamo avanti!”. Il comunicato da parte dell'Italia dei Valori E, alla fine, anche il Sindaco l'ha capìta e s'è deciso a fare il passo che già da qualche tempo doveva compiere. Peccato! Perché, date prima, le dimissioni sarebbero apparse come un 'beau geste', oggi sono soltanto un atto dovuto. Sia chiaro: non che tutte le colpe siano sue, di Franco Ceccuzzi, ma - val la pena sottolinearlo - certamente chi sta seduto sullo scranno più alto deve sapersi assumere anche le relative responsabilità. Ripetiamolo, dunque, il problema non è soltanto il Primo Cittadino, o i suoi "voltagabbana", ma tutto il sistema di potere che incombe sulla città di Siena, schiacciata e umiliata dall'odierna resa dei conti interna al Pd, dalle responsabilità di un'intera classe dirigente che si è rivelata inadeguata - e non soltanto per quanto riguarda la sciagurata vicenda della Banca e della Fondazione Mps - dalle indagini giudiziarie e dai reports che squassano il piccolo universo senese, dall'Università al mondo del calcio.

L'esito di questi anni, decenni, di mala politica, di "gestione familistica" della cosa pubblica (non sono parole nostre) si traducono oggi in danni enormi e irreparabili per i cittadini, in vista dell'imminente commissariamento della città. Purtroppo, non c'è stato in questo ultimo anno quel segno di cambiamento e di discontinuità rivendicato dal Sindaco dimissionario nel suo ultimo intervento in Consiglio comunale. Il "sistema Siena" implode oggi nelle sue contraddizioni, nei suoi veti incrociati, nei suoi ricatti e nella sua corsa all'oro, senza lasciare né vincitori né vinti, ma soltanto dei responsabili - tutta la classe politica che ha guidato la città fino a ieri - e delle vittime, i cittadini senesi e la città di Siena. E' lo stesso intervento, con cui il Sindaco ha presentato al Consiglio le sue dimissioni, a parlare senza reticenze di “vile tentativo di ricatto”, di “sapore clientelare e familistico”, di ospedale “sotto ricatto di poteri forti” e oggetto di “privatizzazione di fatto”, di “stagione dei veleni”, di città “divisa in buoni e cattivi”, di precedenti bilanci comunali sempre in perdita, di “autarchia e autosufficienza” della passata amministrazione, di “politicanti, traditori e voltagabbana”, termini non innocui e palesemente riferiti a quella parte del Pd che ha consumato “il tradimento” e al patriarca del gruppo familiare, che, dal suo ruolo in Regione toscana, l'ha ispirato e sostenuto.

Parole che invece, a nostro avviso, dipingono con chiarezza tutto il sistema di potere ramificatosi e cresciuto in questi anni all'ombra della Torre del Mangia, senza eccezioni. La radicale e coraggiosa denuncia dei mali del “sistema Siena”, finora negato, e il richiamo al rinnovamento e alla discontinuità non hanno, infatti, certo caratterizzato gli ultimi dodici mesi di amministrazione della città. Quella discontinuità proclamata, di fatto, non è mai esistita. Tutto il "sistema Siena", oggi, è privo di credibilità, dal momento che si identifica esattamente con chi ha promosso e sostenuto “vecchi sindaci” in esilio dorato e non, ma anche improbabili e ormai trascorsi presidenti di Fondazioni e di banche, autori dello sfascio attuale, dal momento che si identifica altresì con chi ha stilato in tempi non lontani i patti scellerati con gli attuali “traditori”.

Questo primo anno di mandato amministrativo non ha presentato quei segnali di rinnovamento che necessitavano: stanca l'elencazione delle “cose fatte”, altamente improbabile la veridicità dei motivi che stanno alla base delle recenti nomine bancarie, insignificante l'impegno alla riforma della Fondazione e all'azzeramento dei suoi organi: un punto chiave sul quale Idv si è battuta fin dai tempi della stesura del programma elettorale. Una credibile istanza di cambiamento sarebbe potuta nascere, infatti, quando il centrosinistra cominciò a impostare i punti programmatici per le elezioni amministrative; e se ne sarebbe potuto parlare se si fossero fatte le primarie di coalizione.

Diciamolo con franchezza: si è solo parlato di rinnovamento, ma si sono taciuti colpevolmente tutte le magagne e gli incombenti disastri al solo scopo di mantenere acritici consensi. Oggi, finalmente, i cittadini di Siena hanno l'opportunità di voltare pagina, di riappropriarsi delle proprie eccellenze, della propria Banca, del governo della propria città. Non deludiamoli ancora una volta. Carli (Pd): “Rotto il rapporto di fiducia non esistono più le condizioni per rimanere nell’esecutivo” “Dopo le ripetute iniziative assunte all’interno del Consiglio Comunale di Siena che hanno determinato il venir meno della maggioranza e conseguentemente le dimissioni del sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, si è rotto il rapporto fiduciario alla base dell’incarico che Giovanni Bazzini, Anna Gioia e Gianluca Ranieri, avevano ricevuto dal segretario comunale come componenti dell’esecutivo del Partito democratico di Siena”.

Con queste parole Giulio Carli, segretario dell’Unione comunale del Pd di Siena, ha comunicato agli interessati, attraverso una lettera, e direttamente ai membri della direzione comunale del Pd, riunitasi ieri lunedì 21 maggio presso il circolo Arci di Ruffolo, la decisione di aver proceduto, sulla base delle norme stabilite dagli statuti vigenti del Pd, alla revoca formale dall’esecutivo dell’Unione comunale di Siena dei componenti Giovanni Bazzini, Anna Gioia e Gianluca Ranieri. “Si tratta – spiega Carli – di una scelta motivata a partire dalle ripetute assenze alle numerose occasioni di confronto all'interno degli organismi di partito, ma soprattutto per le numerose iniziative che hanno gravemente danneggiato l’immagine del Pd e di tutti i democratici senesi.

Il rapporto di lealtà nei confronti del mandato elettorale e del partito che si rappresenta è un elemento imprescindibile ed essenziale per svolgere il ruolo di guida e presidio democratico del territorio che ha sempre contraddistinto l’operato del Pd in città. Per questi motivi ho ritenuto necessario, anche per rispetto del partito e dei suoi iscritti, revocare dall'incarico affidatoli, chi è venuto meno alla lealtà nei confronti degli elettori e del partito che ha avuto mandato di rappresentare”. Cenni (Pd): “Siena merita futuro e serietà: al lavoro per proseguire nella discontinuità avviata” “La scelta che il sindaco Franco Ceccuzzi ha compiuto nella notte di domenica rappresenta un atto di dolorosa e coraggiosa trasparenza, e il dibattito che ha caratterizzato il partecipatissimo consiglio comunale di ieri purtroppo non ha fatto che confermarlo.

A Franco, di cui conosco da anni schiettezza e determinazione, va tutta la mia solidarietà e il mio appoggio pieno. Nel suo intervento ieri, durissimo e lucido, ha rappresentato alla città la situazione e le responsabilità. Supporterò e darò tutto il mio contributo all'avviato percorso di rinnovamento del Pd senese in questa difficile, ma necessaria, fase di trasparenza e pulizia da incrostazioni del passato che già tanti danni hanno prodotto e che sono fuori dalla storia”. Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni, parlamentare senese del Partito democratico, commenta i fatti di ieri, lunedì 21 maggio, in consiglio comunale di Siena.

“In una fase di grave crisi economica e di profonda modificazione del Paese - continua Cenni -, in un momento nel quale assistiamo all'evanescenza del centrodestra e della Lega, in cui si può lavorare per ridare speranza all'Italia, dovremmo concentrare tutte le nostre energie per rinnovare la politica, la capacità delle istituzioni di mettere in campo politiche pubbliche adeguate con risorse assai limitate e costruire nuovi spazi di relazione tra elettori ed eletti, si conduce irresponsabilmente al commissariamento il Comune di Siena, nella fase di massima difficoltà della città.

Una città, nella quale si è iniziato un percorso che guarda al futuro e che antepone il bene pubblico ai destini personali, il ricambio e il merito ai personali desideri e ambizioni, la trasparenza e il confronto ideale e programmatico ai giochetti autoreferenziali. Non c'è più tempo né spazio: ovunque l'opinione pubblica sta dimostrando con chiarezza di non tollerare più giochi di potere e di gruppo. O si innova o si muore, o lo si capisce o non c'è futuro. Ed evidentemente c'è chi non capisce o finge di non capire”. “Di tutto questo - conclude la parlamentare - si è discusso in queste settimane nelle ripetute riunioni istituzionali e politiche, provinciali e comunali: del futuro di Siena, del coraggio di aprire una pagina nuova.

Ognuno ha fatto le sue scelte: il sindaco con nettezza e coraggio, i sette consiglieri del Pd hanno fatto la loro, ignorando gli elettori e le regole democratiche che il partito si è dato. Ognuno renderà conto dei propri atti perché questo è dovuto. Il percorso avviato non si fermerà comunque. Siena merita un futuro e merita serietà”. Il commento del segretario Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci dopo l’annuncio di dimissioni del sindaco di Siena Franco Ceccuzzi “Oltre alla solidarietà umana a Franco Ceccuzzi va il pieno sostegno del Pd metropolitano fiorentino: ha dimostrato ora come in passato di voler operare per una politica vicina alla comunità, non legata all’interesse di singoli o delle varie correnti”.

Così il segretario Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci dopo l’annuncio di dimissioni del sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, a seguito del voto negativo al bilancio. “La sua è stata una battaglia giusta e coraggiosa a servizio della sua gente e per il cambiamento della sua città, una battaglia che va rispettata e condivisa”, conclude.

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