La legge sulla partecipazione val bene un buffet, da 4mila euro

Locci e Staccioli, “L’indagine conoscitiva sulla famosa l.r. 69/2007 finisce in tarallucci e vino”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2012 18:47
La legge sulla partecipazione val bene un buffet, da 4mila euro

“Altro che indagine conoscitiva, qui si risolve tutto a tarallucci e vino come al solito. Solo che stavolta il banchetto ci costa 4mila euro”. Così i consiglieri regionali Dario Locci e Marina Staccioli commentano la proposta avanzata dalla Giunta in Prima Commissione in merito al processo di valutazione dell’ormai famosa legge 69/2007, quella sulla partecipazione dei cittadini nelle politiche regionali e locali. Primo esemplare di legge ispirata ai débat public francesi, la 69/2007 è quasi arrivata alla naturale scadenza.

Si tratta infatti di uno dei pochi esemplari di “legge a tempo determinato”: entro il 31 dicembre 2012 il Consiglio regionale dovrà valutarne gli effetti e decidere che cosa farne, se rinnovarla, riscriverla o superarla. “Il processo di monitoraggio e valutazione, però – sottolineano i consiglieri – non è ancora partito”. “Adesso la Giunta ci propone un evento a tema – aggiungono Locci e Staccioli – con tanto di giornata di studi, workshop vari in cui coloro che hanno applicato questa legge possano raccontarsi le proprie esperienze e farsi belli dei processi di democrazia partecipativa, per finire con un lauto buffet a spese della Regione”.

Costo previsto: 4mila euro, di cui 3.500 di catering e il resto per rimborsi a relatori esterni, varie ed eventuali. “Lasciamo perdere calici e tartine – attaccano i consiglieri – tanto più che c’è poco da brindare: basterebbe ricordare il caso del pirogassificatore di San Miniato o della moschea di Firenze per comprendere il tasso di successo di questa legge: migliaia di euro investiti invano”. “Limitiamoci a un’indagine seria e completa – concludono Locci e Staccioli – elaborando i dati che dovrebbero essere già in possesso dell’Autorità regionale per la partecipazione.

E cerchiamo di farlo velocemente, in modo che il Consiglio sia in grado di rivedere e riscrivere una legge sulla partecipazione in tempi utili, possibilmente rendendo il parere pubblico obbligatorio e in qualche modo vincolante in determinati casi. Altrimenti questi dibattiti non ci varranno più di un buffet”.

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