Somali aggrediti, no movente razziale

I tre a bordo del suv avrebbero avuto un diverbio con un rifugiato davanti all'edificio. E poi sarebbero tornati col martello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2012 18:35
Somali aggrediti, no movente razziale

Potrebbe essere stata una lite con qualche parola pesante di troppo a scatenare la furia dei tre, due uomini e una donna, che sabato sera, intorno all'una, hanno picchiato quattro somali nel centro autogestito di via Luca Giordano. I tre, a bordo di un suv, avrebbero avuto un diverbio con un rifugiato somalo che si trovava davanti all'edificio. Pochi minuti dopo, sarebbero entrati con tronchese e martello nel centro aggredendo le prime persone che hanno incontrato. Della vicenda si sta occupando anche la digos che esclude, allo stato attuale, che il movente del pestaggio sia di origine razzista.

Sull'altro fronte, quello dell'inseguimento dei tre, conclusosi con l'arresto di una ventunenne polacca e il ferimento di un carabiniere durante la fuga a piedi dei due uomini, proseguono le indagini. I due fuggitivi sarebbero stati identificati e sono attivamente ricercati. Gli inquirenti stanno verificando anche tempi e modalità delle due vicende, prima il pestaggio e poi la fuga, durante la quale i banditi, a bordo di un'Audi Q7, hanno speronato un'auto dei carabinieri. Il colpo di pistola, che ha raggiunto il militare ad una gamba fratturandogli il femore, sarebbe partito durante una colluttazione con i due fuggitivi, che hanno abbandonato l'auto rimasta in panne.

È stata invece bloccata nell'auto da altri carabinieri la ventunenne polacca, che è stata poi riconosciuta dai somali aggrediti. La vettura usata dai tre era stata rubata nel febbraio scorso ad Arezzo e al suo interno è stata trovata della refurtiva. Da qui, per la ventunenne, l'accusa di concorso in ricettazione. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha fatto visita al Cto al carabiniere ferito da un colpo di arma da fuoco domenica notte a Firenze. A dirlo, su Facebook, è lo stesso Renzi. «Un ragazzo che come tanti altri tutti i giorni difende la dignità delle Istituzioni indossando una divisa.

Ha rischiato di morire ma è fuori pericolo e facciamo tutti il tifo perchè la gamba torni a posto. Gli ho portato l'abbraccio di tutta Firenze», scrive il sindaco.

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