Anteprima Nobile: domani la proclamazione delle “stelle” al 2011

Mercati esteri in crescita, mentre nel 2011 si assestano le vendite dopo un biennio di “sold out” in cantina. All’incertezza economica il Consorzio del Vino Nobile risponde puntando sulla trasparenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 febbraio 2012 16:48
Anteprima Nobile: domani la proclamazione delle “stelle” al 2011

Tutto pronto per l’assegnazione delle “stelle” all’ultima vendemmia di Vino Nobile di Montepulciano, la 2011. L’ormai tradizionale evento andrà in scena domani (giovedì 23 febbraio), alle ore 10.30, nella Fortezza di Montepulciano; a proclamare la caratura dell’ultima vendemmia, scaturita dal giudizio di una commissione tecnica, saranno il Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Federico Carletti, e il Sindaco di Montepulciano, Andrea Rossi. Il ruolo ricoperto dai due massimi rappresentanti istituzionali conferma quanto questo momento sia atteso e significativo nel contesto dell’Anteprima, la grande kermesse dedicate alle ultime annate in commercio (quest’anno il Nobile 2009 e la Riserva 2008). Il Consorzio del Vino Nobile si presenta all’appuntamento con gli oltre 150 giornalisti provenienti da tutto il mondo in ottima salute e forte di un 2011 in cui ha saputo tenere alla crisi dei mercati. Occorre quindi spiegare come mai i numeri non riflettano questa condizione.

Il bilancio meramente aritmetico dell’anno si chiude infatti con un calo delle vendite per il pregiato rosso DOCG, pari al 5%; ma le cause del segno meno non sono da ricercare nella crisi finanziaria globale quanto in precise esigenze tecnico-produttive del territorio, che, tra 2009 e 2010, ha vissuto una sorta di “overbooking” dei propri rossi. “Nel triennio 2009/2011, in cui sono state vendute le annate 2006, 2007 e 2008 - spiega Paolo Solini, coordinatore del Consorzio dei produttori - la quantità di Nobile dichiarata annualmente è stata nell’ordine dei 56.100 ettolitri, per un ammontare complessivo di 7.480.000 bottiglie.

Nel 2009 e 2010, invece, i bilanci delle vendite parlano di quantità che hanno superato, sia pure di poco, gli 8 milioni di bottiglie”. Il quantitativo è evidentemente superiore al potenziale complessivo della denominazione che, dopo lo smaltimento delle giacenze, alla fine avrebbe portato ad una mancanza di vino rispetto al fabbisogno. Per questo il Consorzio ha autorizzato nel 2010 l’impianto di 100 nuovi ettari di vigneto a Nobile che entreranno in produzione fra 3 anni. Il calo delle vendite rispecchia dunque la reale capacità produttiva del territorio. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha scelto, proprio in un periodo d’incertezza come quello attuale, di rispondere puntando, prima di tutto, sulla trasparenza e su un’analisi realistica della situazione, evitando qualsiasi “astuzia contabile” l’associazione dei produttoriribadisce, invece, il suo ruolo di “guida” per le aziende anche in tempi difficili come gli attuali, dove, evidentemente, non è concesso nascondere la realtà se si vogliono affrontare i problemi nella misura più adeguata. Il dato delle vendite nel triennio 2009-2011 fa registrare un aumento complessivo rispetto al triennio precedente (2006/2008) di circa il 15%.

Pertanto il calo delle vendite con percentuali assai limitate (-6% per il Nobile di Montepulciano e -2% per il Rosso registrato nell’anno 2011) – calo come detto dovuto all’overbooking produttivo – non preoccupa più di tanto i produttori ed il Consorzio. Cresce invece l’interesse per il Nobile all’estero. Nell’anno appena trascorso le esportazioni hanno fatto registrare un ulteriore incremento, salendo al 61% del venduto contro il 59% del 2010, segno evidente che i segnali di ripresa che giungono dallo scacchiere internazionale cominciano ad avere effetti positivi anche sui consumi.

La “piazza” di riferimento rimane la Germania che assorbe il 45% del Nobile (e del Rosso di Montepulciano DOC), mentre gli Stati Uniti si consolidano raggiungendo al secondo posto delle esportazioni la Svizzera, storico partner di queste denominazioni; la quota, per entrambi, è del 15% con un trend molto favorevole per il grande paese nordamericano. Gli altri paesi dell’Europa Unita, assorbono, nel complesso, il 9% dell’export mentre sono significativi i flussi anche verso il Regno Unito (4%) e la Russia (3%).

Notizie correlate
In evidenza