Una statua per Modou e Mor, via libera della commissione Cultura

Un monumento simbolo contro la discriminazione e la xenofobia ad un artista senegalese tramite le autorità governative del Senegal. Stella Targetti: “Il volto di Cristo nel volto dei due uccisi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2011 19:26
Una statua per Modou e Mor, via libera della commissione Cultura

FIRENZE– “Firenze ha da poco visto l’icona del volto di Cristo nel volto dei due senegalesi uccisi: questa ostensione, in Battistero, genera speranza per un tempo nuovo di fraternità, pace, perdono”. Così Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana, nel saluto alla cerimonia di ostensione di tre capolavori, russi, dell’arte e della fede che si è svolta, oggi pomeriggio, all’interno del Battistero di San Giovanni Battista a Firenze. Una statua in piazza Dalmazia nel luogo della strage dove sono stati assassinati Samb Modou e Diop Mor.

Un monumento simbolo contro la discriminazione e la xenofobia, da commissionare ad un artista senegalese tramite le autorità governative del Senegal. Il progetto è contenuto in una mozione proposta dal capogruppo del Pd Francesco Bonifazi e dal consigliere Francesco Ricci (Pd) e approvata stamani all’unanimità con alcuni emendamenti. In base all’atto è previsto anche un coinvolgimento delle scuole in un percorso educativo contro ogni forma di razzismo e xenofobia e la visita al luogo dove sarà collocata la statua.

La mozione che ricorda l’orribile strage razzista avvenuta il 13 dicembre nei mercati in piazza Dalmazia e a San Lorenzo, sottolinea la ‘volontà di onorare i morti e di lasciare una testimonianza tangibile che rimanga a monito anche per le generazioni future del dolore e della pietà verso le vite prematuramente e ingiustamente stroncate dalla violenza omicida”. “Questo monumento in ricordo di Samb Modou e Diop Mor – ha detto il presidente della commissione Cultura Leonardo Bieber (Pd)- vuole essere un simbolo visibile dell’orrore che l’odio razziale scatena, ma anche un auspicio affinché si possa crescere in una società aperta e plurale; l’odio razzista – ha concluso Bieber- non appartiene alla città di Firenze che è sempre stata attiva nella costruzione dei processi di pace, integrazione, accoglienza e contaminazione fra culture diverse.”

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