Rischio borghi fantasma in Toscana, in mostra tra le sale di Palazzo Malaspina

Una cinquantina di rilievi relativi ai borghi murati di San Donato e Pontorme, se ne parla in un convegno a San Donato in Poggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2011 14:44
Rischio borghi fantasma in Toscana, in mostra tra le sale di Palazzo Malaspina

Docenti universitari e amministratori provinciali e comunali: “conservare è bene ma non basta, occorre mettere vita nei centri storici minori per evitare che scompaiano” “Non basta salvaguardare l'urbs, la città di pietra, occorre conservare la civitas, la comunità dei cittadini. Per evitare che i centri storici minori della Toscana, di cui peraltro la regione è piena, scompaiano imbalsamate dalle politiche di sola conservazione, è necessario che i borghi murati siano prima di tutto paesi, centri storici sostenibili, caratterizzati da una struttura urbana, dotati di servizi che li mantengano in vita”.

E’ questa una delle proposte con cui Marco Jaff, docente di Rilievo dell'Architettura dell'Universita di Firenze, dopo i saluti del sindaco Sestilio Dirindelli, ha aperto una riflessione sul dilemma che alcuni decenni rende incerto il futuro dei centri storici, esposti al rischio dell'abbandono, divisi tra sviluppo e conservazione. Non una ricetta salvaborghi, ma una considerazione aperta che il docente universitario ha esposto e condiviso in occasione della tavola rotonda “Crescita e conservazione.

Una politica per centri storici minori in Toscana”, promossa dall'Unione dei Comuni di Barberino e Tavarnelle nella sede rinnovata di palazzo Malaspina a San Donato in Poggio. “Come favorire la crescita dei centri storici minori? - ha proseguito Jaff - la risposta può risiedere nella valorizzazione dei loro patrimoni, nella capacità di renderli vitali, nell'ascolto dei bisogni dei luoghi e dei cittadini che vi risiedono, delle strutture che li connotano che devono essere in modo prioritario urbane”.

Il problema di intervenire, se e come, sui centri storici minori, stretti nella tenaglia tra sviluppo e conservazione, ha offerto agli altri relatori del convegno, docenti universitari e amministratori comunali e provinciali, l'opportunità di ipotizzare soluzioni e nuovi modelli di sviluppo del territorio. Per l'assessore provinciale alla Programmazione territoriale Marco Gamannossi la risposta è sintetizzata nel tema del civismo. "Occorre - ha spiegato l'assessore Gamannossi - intervenire mettendo in atto una rigenerazione non statica, musealizzante, ma capace di mettere vita nei nostri territori, occorre ristrutturare dando senso alla natura fungibile degli spazi pubblici, l'armonia delle strutture deve essere accompagnata dalla forza e dalla qualita delle relazioni pubbliche”. Gli interventi dei sindaci Massimiliano Pescini (San Casciano in Val di Pesa) e Roberto Bozzi (Castelnuovo Berardenga) hanno messo l'accento sulla necessita di fare sistema, di valorizzare i centri storici minori attraverso il raggiungimento di un equilibrio territoriale come dimostra l’esperienza della Conferenza Permanente dei Sindaci del Chianti della quale i sindaci sono promotori.

"Per creare un nuovo modello di governo del territorio - hanno precisato i sindaci – è necessario non ripetere i modelli del passato ma analizzare la situazione sociale, economica, urbanistica della contemporaneità”. Il vicesindaco David Baroncelli ha concluso i lavori proponendo la realizzazione di una pubblicazione sui contenuti emersi dal convegno a disposizione dell’intera area chiantigiana. Tra i relatori era presente anche Ulisse Tramonti, direttore del Dipartimento di Architettura (Università di Firenze).

Per intervenire sui borghi storici occorre conoscerne approfonditamente la natura fisica: da qui l’importanza del rilievo nella progettazione. E’ quanto ha evidenziato la mostra “San Donato in Poggio e Pontorme. Rilievi” a cura di Marco Jaff, allestimento di Michela Bigagli e Lorenzo Matteoli che ha aperto i battenti a margine della tavola rotonda. Un’ulteriore occasione di studio e approfondimento offerta dall’esposizione tra le sale del palazzo Malaspina di una cinquantina di rilievi grafici e fotogrammetrici relativi a due borghi murati alto-medievali: San Donato in Poggio e Pontorme.

Oltre ai lavori, realizzati dagli studenti del corso di Laurea del professor Jaff, nella mostra hanno trovato spazio le tesi di due giovani architetti di Tavarnelle che propongono nuove soluzioni urbane per San Donato in Poggio: Stefano Galgani con “Un’infrastruttura per la sosta e il parcheggio” e Luca Morandi con “San Donato: una piazza per il mercato”. Inoltre l’amministrazione comunale di Tavarnelle ha esposto il nuovo progetto per il rifacimento di piazza del Pozzo Nuovo. La mostra sarà visitabile nei giorni 17-18 -26 dicembre 2011, 1– 6-7- 8 gennaio 2012 dalle ore 15.00 alle 19.00.

Info: www.comune.tavarnelle-val-di-pesa.fi.it

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