Sgominata un'organizzazione in Toscana, arresti e sequestri per 9 milioni

L'organizzazione guidata da un Clan camorristico ben radicato nella provincia di Firenze. Società finte e società guidate da prestanome che servivano solo per far sparire i soldi destinati all'erario.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2011 11:54
Sgominata un'organizzazione in Toscana, arresti e sequestri per 9 milioni

La Sezione Criminalità Organizzata ha eseguito provvedimenti cautelari e sequestri preventivi emessi dal Gip presso il Tribunale di Firenze, Antonio Angelo Pezzuti, su richiesta del Pm titolare delle indagini, Pietro Suchan. L'imponente evasione fiscale corrisponde ad un danno per le casse dello Stato di circa 20 milioni di euro dal 2002 ad oggi. Emissione di fatture false a beneficio di società effettivamente operanti nel settore tessile che, attraverso la sistematica contabilizzazione, generavano fittizi crediti d'imposta impiegati poi per il pagamento dei tributi attraverso l'istituto della compensazione.

Tale meccanismo permetteva di svolgere una normale attività imprenditoriale a zero spese, senza versare imposte. Le società avevano una vita media di tre anni decorsi i quali venivano messe in liquidazione e sostituite con altrettante identiche. Intestate a prestanome compiacenti che percepivano una somma mensile variabile da 800 a 1500 euro. Il ricavato veniva impiegato poi nell'acquisto di autovetture di lusso ed immobili in Toscana, Sardegna e Campania. A dare il via alle indagini, dirette da Firenze, la testimonianza di un imprenditore titolare di una ditta di Castelfiorentino (Firenze), che nell'ottobre del 2009 denunciò alla polizia un colpo d'arma da fuoco esploso sulla portiera della sua auto.

Durante la deposizione emerse che l'uomo d'affari alcuni mesi prima aveva accettato l'aiuto finanziario di un imprenditore campano, uno dei principali indagati nell'inchiesta. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, il gruppo ha acquisito aziende in crisi nelle province di Firenze, Pisa e Prato. Una, in particolare, era stata assorbita dal clan per gestire le corse automobilistiche di rally al quale il capoclan e il figlio partecipavano come semiprofessionisti. “Lo avevamo detto e denunciato più volte e purtroppo i fatti di oggi sono una ulteriore prova di come la Toscana sia ormai terra di conquista da parte delle mafie come la camorra che minacciano e aggrediscono il nostro tessuto sociale e produttivo, soprattutto nelle parti indebolite dalla crisi economica”. E’ questo il commento di Federico Gelli responsabile Legalità e Sicurezza del PD Toscana in merito all’operazione di Polizia e Guardia di Finanzia.

“Voglio ringraziare le Forze dell’Ordine e la Magistratura per l’ottimo lavoro svolto e per gli importanti risultati ottenuti nelle ultime settimane contro il crimine organizzato – aggiunge Gelli – ma ora è molto importante che le istituzioni non abbassino il livello di guardia soprattutto in una fase di grave crisi economica come quella che stiamo vivendo e dove c’è bisogno di una ampia mobilitazione per la lotta all’evasione fiscale e la legalità”

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