Nuove povertà in Toscana: più richieste di beni e servizi

Presentato il dossier regionale relativo ai dati dei Centri di ascolto Caritas. Il 74,5% delle persone è di provenienza straniera, aumenta l’età media di quelle accolte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2011 08:56
Nuove povertà in Toscana: più richieste di beni e servizi

Al Polo espositivo LuccaFiere, durante la XIV edizione di DIREeFARE, rassegna sulle buone pratiche della pubblica amministrazione, ieri sono stati presentati i dati relativi al 2010 raccolti nei Centri d’ascolto Caritas della rete Mirod. Un lavoro capillare che prende in esame tutte le aree della nostra regione, partendo dalle zone montane e rurali per proseguire con quattro grandi aree: maremmano – senese, aretina, costiera e metropolitana. “Presentiamo numeri e percentuali – ha dichiarato il referente del dossier Stefano Simoni – ossia un qualcosa di necessario ma certamente non sufficiente per dare ragione delle difficoltà, delle sofferenze ma anche delle risorse e della lotta quotidiana ingaggiata da decine di migliaia di persone, in Toscana, contro gli spettri dell’impoverimento”. Le persone ascoltate nei 120 Centri in rete sono state 24832, con un incremento rispetto al 2009 di circa il 2,8% e del 10,4% rispetto al 2008.

Il 74,5% delle persone è di provenienza straniera. Gli italiani erano poco meno del 21% nel 2008 nel 2009 erano il 23,1%, nel 2010 giungono al 25,5%. Il 53,7% delle persone è di sesso femminile. La presenza femminile si conferma anno dopo anno sensibilmente maggioritaria. Il 52,9% delle persone che frequentano i Centri ha tra i 25 e i 45 anni, dato pressoché stabile negli anni. Tuttavia, l’età media delle persone accolte è in costante, sensibile aumento ogni anno: per gli italiani si situa a 48,5 anni, per gli stranieri intorno ai 38 anni.

L’età media nel 2004 era intorno ai 42 anni per gli italiani e ai 32 per gli stranieri, nel 2008 era di 48 anni per gli italiani e di 36,5 per gli stranieri. Da notare come oltre il 13% degli italiani abbia più di 65 anni. Celibi, nubili, separati, divorziati e vedovi costituiscono il 69,8% degli italiani, dato in leggero aumento rispetto al 2009. Analizzando la condizione familiare per sesso, risulta che oltre il 40% dei maschi è celibe, quasi il 24% delle femmine è separata, divorziata o vedova.

Molto alta la percentuale degli italiani che vivono da soli (il 27,6%), in particolare in seguito a separazioni e divorzi, dato comunque in calo. La disoccupazione colpisce il 73,7% delle persone, dato elevatissimo e sostanzialmente stabile rispetto agli anni scorsi (73,5% nel 2009, 72,4% nel 2008). E’ disoccupato il 66% degli italiani (63% nel 2009, 65,3% nel 2008) e il 76,5% degli stranieri. Tra gli stranieri, praticamente la metà (il 48,9%) proviene da un paese europeo. La provenienza principale resta dalla Romania (25,3%), seguita dalle presenze di cittadini del Marocco (14,9%),dell’Albania (8,2%), del Perù (7,6%), della Somalia e dell’Ucraina (3,9%). Le problematiche emerse toccano soprattutto le questioni della povertà di risorse materiali (36,9% rispetto al 31,3% del 2009), del lavoro (disoccupazione, sottoccupazione, sfruttamento, in totale il 36,5% dei casi, rispetto al 31,7% del 2009), della casa (7,3%) della salute (5,7%), della famiglia (5%) e, per gli stranieri, le questioni legate all’immigrazione (4,1% sul totale dei problemi manifestati dagli stranieri, dato in netto calo rispetto al 7,9% del 2009).

Guardando alle richieste per provenienza, gli italiani (che sono il 25,5% del totale) chiedono soprattutto sussidi economici (47,6% del totale di queste richieste rispetto al 45,7% del 2009), consulenza professionale (60,3%, erano il 56,3% nel 2009), beni e servizi materiali (34,9%, rispetto al 32,1% del 2009). “L’analisi della Caritas Toscana – ha concluso l’assessore regionale al welfare e politiche per la casa Salvatore Allocca – è oramai da anni un utile strumento conoscitivo per le politiche regionali.

In questo quadro generale la Regione è impegnata, malgrado i tagli delle risorse, nello sforzo di sostenere il welfare regionale e ricucire la società attraverso politiche di sostegno al tessuto sociale e associativo".

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