Incidenti, mattinata tragica sulle strade fiorentine, un morto

Un ciclista è morto dopo esser stato investito da un tir a Novoli, una donna in piazza Savonarola investita sulle strisce da un mezzo pubblico.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2011 14:40
Incidenti, mattinata tragica sulle strade fiorentine, un morto

Un ciclista di 32 anni è morto stamani a Firenze travolto da un tir. Francesco M., originario di Lecce, era iscritto ad Architettura. L'incidente mortale è avvenuto su una rotonda presso il viale Guidoni nella zona nord del capoluogo toscano. Poco dopo, in un'altra zona della città, quella di piazza Savonarola, una donna che attraversava la strada sulle strisce pedonali è stata travolta da un bus del servizio pubblico. Il conducente del mezzo, dopo l'impatto, ha avuto un malore. La reazione dei ciclisti fiorentini: "Il povero ciclista morto stamattina investito da un camion in via Carlo Del Prete è l'ennesima vittima di una città che a parole è a favore della bicicletta ma nei fatti ogni giorno obbliga i circa 30.000 ciclisti cittadini a rischiare la vita in strade dove tutto lo spazio è stato divorato dai mezzi a motore, dove non si contano gli incidenti di minore entità, come i ciclisti buttati giù come birilli dalle sportellate delle auto in sosta, spesso in doppia fila, e che si rialzano e continuano ad andare. Il Sindaco ha promesso più volte di voler completare la rete delle piste ciclabili, il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità più mozioni a favore della bicicletta, di cui l'ultima a seguito della richiesta di una città più ciclabile avanzata dal Consiglio dei Ragazzi, ma la realtà è che le misere risorse a disposizione bastano solo a mettere qualche toppa qua e là.

Da anni l'Associazione Città Ciclabile chiede un piano generale per le piste ciclabili, che preveda anche le direttrici dalle periferie al centro, con sufficienti risorse, economiche ed umane, e tempi di attuazione precisi per garantire più sicurezza. Il Sindaco abbia finalmente il coraggio di redistribuire lo spazio sulle strade per far posto alle piste ciclabili dove sono necessarie e prioritarie per l'uso quotidiano e di trovare le risorse per realizzarle attraverso per esempio la "Congestion charge", col pagamento di un ticket di accesso alla zona centrale, che Milano si appresta a sperimentare e che è già in vigore a Londra, Oslo e Stoccolma, con in più il risultato di far diminuire anche il traffico (e l'inquinamento)"

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