Il Piano del commercio manda in tilt la maggioranza e spacca l'opposizione

Piano del commercio, Gruppo PdL: “La corsa a perdifiato di FLI per salvare il PD insulto agli elettori del centrodestra”. Giocoli (FLI): “A proposito di coerenza…”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2011 13:56
Il Piano del commercio manda in tilt la maggioranza e spacca l'opposizione

“Che FLI fosse un partito ormai ascrivibile al centrosinistra lo avevamo capito da tempo, che a Firenze il gruppo consiliare fosse prono ai voleri del sindaco Renzi era altrettanto chiaro, ma non avremmo mai pensato di arrivare a vedere consiglieri adusi ad abbandonare le sedute in tempo per l’ora del tè rientrare in tutta fretta alle 19 scoccate pur di salvare la maggioranza di centrosinistra dalla figuraccia a cui stava andando incontro, non riuscendo a far passare il nuovo piano del commercio.

Se ancora non fosse del tutto chiaro, l’unico partito di centrodestra rimasto all’opposizione del sindaco Renzi a Firenze è il PdL, che oggi in aula ha motivato ampiamente il proprio voto contrario alla delibera presentata da Nardella. Non ci resta che chiederci se nell’affannosa corsa fatta per salvare la maggioranza di centrosinistra, i consiglieri di FLI abbiano avuto almeno il tempo di riflettere sul fatto che poco più di due anni fa hanno chiesto voti ai cittadini con un simbolo differente, ma soprattutto con l’obiettivo di opporsi a Renzi…”.

Questo l’intervento dei consiglieri del Gruppo del Popolo della Libertà. Lo stesso tono che usa Giovanni Galli: “Dopo la ‘sceneggiata napoletana’ sulla comunicazione dell’assessore Mattei sulla tramvia (saltata e rinviata alla prossima settimana), il PD, nella persona del capogruppo Bonifazi, dopo aver chiesto che venissero portate al voto le delibere, si è trovato al momento del voto a dover cercare disperatamente tra i suoi consiglieri, e poi anche tra quelli dell’opposizione, i numeri per farle approvare.

Questo è quanto è andato in scena oggi nel Salone de’Dugento durante il consiglio comunale. Il nostro gruppo aveva dichiarato il proprio voto contrario alla delibera sul piano del commercio presentata dal vicesindaco Nardella, a causa della mancata completezza e del poco approfondimento. E abbiamo scelto, visto che era l’unico strumento a nostra disposizione, di uscire dall’aula al momento del voto. Ed è per questo motivo che, essendo assenti molti consiglieri tra i banchi del PD, non si è raggiunto il numero legale necessario a procedere al voto. Ma ecco che, proprio mentre stavamo scrivendo, è arrivato con fare trafelato il capogruppo di FLI Riccardo Sarra, che ha salvato il PD da una figuraccia clamorosa.

Cari fiorentini, in questo Palazzo, pur di salvare l’amministrazione di questo sindaco, si fanno anche le ‘maratone’!”. La replica della consigliera Bianca Maria Giocoli, capogruppo di FLI è schietta: “Se in passato e nel presente abbiamo sempre richiesto all’Amministrazione comunale la valorizzazione della qualità e della tipicità, la lotta alla rendita e la tutela del decoro del centro storico. Se in passato e nel presente abbiamo sempre chiesto all’Amministrazione comunale strumenti per impedire la nascita e il proliferare di kebab, internet point, phone center, money trasfer e money change.

Se in passato e nel presente abbiamo chiesto di calmierare il proliferarsi delle pizze a taglio a scapito delle trattorie toscane, degli apparecchi automatici a scapito dei gestori fiorentini, dei fast food o self service a scapito delle librerie. Se in passato e nel presente abbiamo sempre chiesto una maggiore attenzione alla qualità dei cibi. Se in passato e nel presente abbiamo sempre preteso che gli esercizi commerciali mettano a disposizione degli utenti i servizi igienici. Se in passato e nel presente abbiamo sempre preteso che anche i negozianti facciano la loro parte mantenendo pulito il marciapiedi e le vetrine. Se in passato e nel presente abbiamo sempre chiesto tutto ciò all’Amministrazione comunale, allora la presenza al voto di ieri dei consiglieri FLI (e il via libera al piano con un voto di astensione) sul piano del commercio ha un solo denominatore, che altri a quanto pare non hanno: la coerenza”.

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