Sala affittata a Gucci, ma non c'era consiglio comunale?

Grassi: "Lunedì prossimo con l'inaugurazione del Museo di Gucci si creerà un grave precedente".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 2011 19:39
Sala affittata a Gucci, ma non c'era consiglio comunale?

Firenze - "Che ci fosse problemi di bilancio nel Comune di Firenze ce ne eravamo già accorti ma arrivare pur di avere due soldi nelle casse a obbligare il rinvio della seduta del Consiglio Comunale di lunedì prossimo rappresenta un gravissimo precedente. - afferma il Consigliere di Sinistra e Cittadinanza, Tommaso Grassi - Per una inaugurazione di un museo verranno occupate delle sale di Palazzo Vecchio, tra cui anche il Salone dei Duegento dove ogni lunedì si svolge la tradizionale seduta settimanale dell'assemblea cittadina.

Al Sindaco Renzi forse è sfuggito che lunedì è il giorno del Consiglio Comunale?" "Che necessità c'era di occupare anche questa stanza? Non dovrebbe essere indisponibile il Salone dei Duegento quando ospita la riunione del Consiglio? Non si poteva trovare una data alternativa o un'altra sistemazione? - ci domandiamo - Così si introduce per la prima volta, nella storia del Comune di Firenze, che un impegno istituzionale come è il Consiglio Comunale possa vedere annullata la propria seduta dietro un pagamento economico da parte di un soggetto privato, come stamani è stato confermato, sui giornali, dalla Giunta." "Ormai siamo abituati a veder chiudere al pubblico l'intero Palazzo Vecchio anche per iniziative non istituzionali, basti pensare al matrimonio del magnate olandese o al convegno dei petrolieri che sono stati autorizzati dal Sindaco Renzi e quindi non ci sorprendiamo neppure che si sia deciso di fare la stessa cosa anche per la mostra Gucci, ma quel che sorprende è che oltre al museo e al Salone dei Cinquecento questa volta si sia deciso da parte dell'Amministrazione di chiudere 'a pagamento' anche il Consiglio Comunale.

Peraltro ad oggi non sappiamo ancora se i Consiglieri e i dipendenti potranno entrare lunedì prossimo in Palazzo Vecchio." "Ma in ogni caso è il principio che non mi torna: non è concepibile che se il Sindaco vuole affittare la sala, non si fa il Consiglio Comunale. E' come se Berlusconi decidesse che il Parlamento deve stare chiuso per un evento che, magari, paga lui." "Ridicola infine la difesa d'ufficio del gruppo PD che motiva la scelta di chiudere a pagamento Palazzo Vecchio e di far saltare la seduta del Consiglio Comunale in virtù del 'grande evento' e, aggiungiamo noi, di due o tre spiccioli nelle casse del Comune.

- conclude Grassi - Pur non condividendo il rinvio della seduta, avevamo proposto di concerto con il Capogruppo del gruppo Misto, Stefano di Puccio di recuperarla nel corso della settimana prossima ma anche questa nostra proposta è inspiegabilmente e senza argomentazioni stata respinta dalla maggioranza."

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