Vandali in azione a Palazzo Medici Riccardi

L’Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus denuncia l’atto di incivile intolleranza che è stato compiuto domenica 18 settembre da una coppia di stranieri, in visita al percorso museale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 settembre 2011 19:51
Vandali in azione a Palazzo Medici Riccardi

Firenze - L’Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus denuncia l’atto di incivile intolleranza che è stato compiuto domenica 18 settembre da una coppia di stranieri, in visita al percorso museale di Palazzo Medici Riccardi, che ha ritenuto non deprecabile danneggiare alcuni dei pannelli della mostra didattico fotografica intitolata “La Palestina della convivenza” che l’Associazione ha allestito per il periodo 10 settembre-12 ottobre. Dalle testimonianze del personale di sorveglianza risulta che nel primo pomeriggio di ieri, attorno alle 15, un giovane sui 45 anni, alto, robusto, biondo, e una compagna della stessa età, ma di struttura fisica più minuta, presumibilmente stranieri, hanno imbrattato alcuni pannelli con scritte in inglese a contestazione di quanto riportatovi. Di fronte alla pronta reazione degli addetti, la coppia si è data rapidamente alla fuga, sottraendosi così a una immediata identificazione.

Il fatto è stato denunciato oggi alla Questura di Firenze, che avrà la possibilità accertare quanto avvenuto sia dalle dichiarazioni dei testimoni che dalle immagini delle videocamere di sorveglianza dalle quali può essere desunta l’identità dei due imbrattatori, per cui si resta in attesa degli sviluppi delle indagini dell’autorità inquirente. “Chiunque sia stato, qualunque sia stata la nazionalità della coppia, l’atto compiuto non trova alcuna giustificazione accettabile, neppure se connessa a una visione diversa dei fatti descritti nella mostra.

La civile contestazione dovrebbe trovare altre forme di manifestazione, diverse da quella della manomissione anonima dell’opera altrui esposta senza barriere al pubblico giudizio, nella fiducia di una civile dialettica che nasce dal rispetto della diversità dell’essere e del sentire altrui. Che società sarebbe mai la nostra se dovessimo rinunciare ad esporre quanto riteniamo giusto per timore dell’arrogante violenza di chi si ritiene più civile di noi e vuole conculcarci con forza solo la sua visione della storia?”.

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