''VANDALI'' di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella

Qualcuno sta violando la nostra casa, qualcuno sta portando via la nostra vita. Quel qualcuno siamo noi stessi, complici volontari o meno dello scempio che sta disgregando il paesaggio e il patrimonio monumentale del nostro paese.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2011 15:38
''VANDALI'' di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella

"Qualcuno sta violando la nostra casa, qualcuno sta portando via la nostra vita. Quel qualcuno siamo noi stessi, complici volontari o meno dello scempio che sta disgregando il paesaggio e il patrimonio monumentale del nostro paese" Questo il messaggio del libro VANDALI di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, che proprio quest'ultimo ha presentato oggi pomeriggio, insieme all'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti, alla biblioteca delle Oblate. Una distruzione, ha tenuto a sottolineare Stella, che rischia di costarci cara; non solo in termini di nostri denari sprecati in operazioni inutili, più spesso tragicamente dannose.

Ma soprattutto nella considerazione internazionale e nella capacità attrattiva per flussi turistici, vecchi e nuovi, che ci stanno facendo precipitare nelle graduatorie internazionali di gradimento. Sono decine gli esempi che il giornalista ha ricordato traendoli dal volume; forse i più emblematici, tra tanti altri, sono la gestione del sito di Pompei o que lla della Domus Aurea a Roma. Da una parte spese faraoniche che distruggono più che conservare, come nel caso del teatro romano cementificato e cancellato di fatto.

Dall'altra un investimento a salvaguardia di un bene unico nel suo genere inferiore a quanto speso per un sottopasso tra due edifici della Presidenza del Consiglio. O ancora, in altro campo, milioni di euro buttati dal ministero del turismo per un sito che alla fine risulta copiato da quello dell'Emilia Romagna per il settore dedicato alla Cina (il mercato del futuro), o che si rivolge in italiano a inglesi e tedeschi. Infatti risulta tra i meno visitati al mondo. “La prima sensazione di fronte a questo libro – ha detto l'assessore Scaletti – è un senso di indignazione unito a quello di impotenza.

Ma invece non dobbiamo arrenderci; se c'è indignazione deve esserci ancora speranza. Per farla vivere e diventare produttiva dobbiamo avviare un'azione politica trasversale, un'assunzione di responsabilità coscienti che parliamo di un patrimonio comune, interesse di tutti. Anche qui in Toscana abbiamo problemi, certo inferiori a molte altre realtà. Ma dobbiamo ringraziare Rizzo e Stella per le loro denunce coraggiose, ci aprono la strada per far operare meglio la politica”. “Dobbiamo conviverci che se lasciamo avanzare il brutto – ha concluso il suo intervento l'assessore – non solo mettiamo a rischio un patrimonio che è la nostra ricchezza.

Ma anche la nostra stessa possibilità di vivere in modo umano e il più possibile felice”

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