Ruolo dell'opposizione, scontro a distanza tra Galli e Bonifazi

Galli (PdL): «A questa amministrazione rimane un solo atto, andare a casa». Il capogruppo Bonifazi (Pd): “Caro Galli cerca di recuperare un ruolo che non ti riconosce più nessuno”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2011 16:20
Ruolo dell'opposizione, scontro a distanza tra Galli e Bonifazi

Il capogruppo centrodestra: «accuse assurde contro di noi, è la maggioranza che è prepotente e sorda» «In una maggioranza appiattita, dove si aspetta sempre l’ordine del sindaco per aprire la bocca, l’unico atto di coraggio è quello di offendere l’opposizione». Così il capogruppo del PdL Giovani Galli commenta un’intervista al capogruppo del PD Francesco Bonifazi. «Il capogruppo Bonifazi attacca le minoranze – ha sottolineato l’esponente dell’opposizione – perché sa bene di fare parte di una classe politica che, una volta chiamata a incarichi amministrativi, è risultata incapace di gestire e dare una risposta ai problemi dei fiorentini» «Quando, come nel caso della pedonalizzazione – ha aggiunto Giovanni Galli – in città è esplosa la rabbia il centrosinistra, nonostante le nostre continue richieste, è continuato a rimanere chiuso nelle sedi politiche e istituzionali, rimandando il confronto in consiglio comunale. Prima di dire che in città manca l’opposizione bisogna ammettere che manca, soprattutto, il coraggio di ascoltare i cittadini che non la pensano come il sindaco e accettare il confronto con i loro rappresentanti eletti nell’assemblea di Palazzo Vecchio». “Caro Galli cerca di recuperare un ruolo che non ti riconosce più nessuno.

La politica va fatta con passione, dedizione, partecipazione ed è, al di là di ogni schieramento, una delle cose più belle del mondo”. Lo ha detto il capogruppo del Pd di Palazzo Vecchio Francesco Bonifazi rispondendo al capo dell’opposizione Giovanni Galli. “Vedere che il consigliere di uno dei partiti più importanti dell’opposizione fiorentina accetti la nomina a capogruppo senza neppure prendere la tessere non fa onore al ruolo che riveste così come non fanno onore le sue continue assenze alle riunioni di capigruppo dove viene continuamente sostituito.

Dispiace poi sentire da un collega invettive di carattere meramente offensivo che non hanno niente di politico. Caro Galli – ha concluso Bonifazi- lascia perdere ogni riferimento alla sinistra italiana, niente di più lontano dai modelli para politici a cui fai riferimento. Cerca piuttosto di recuperare un ruolo che non ti riconosce più nessuno” «La maggioranza di centrosinistra che appoggia il sindaco Renzi – ha detto ancora il capogruppo del PdL – è utilizzata solo come massa per approvare tutto ciò che serve al ‘capo’.

Quando non deve svolgere questa funzione ‘notarile’ allora viene ‘sguinzagliata’ per offendere chi la critica, chi la chiama nelle sede istituzionali a dare conto del suo operato. Al sindaco Renzi piace citare a ripetizione, anche alla Festa della Rificolona, il presidente degli Usa Obama. Ma sembra avere come modello il Re Sole dove lo Stato era il re, proprietà e patrimonio del re, e così l’ esercizio della giustizia e dell’amministrazione, la pace e la guerra. Renzi si è fatto il paladino di un nuovo modo di fare politica che, in realtà, è divento rivincita e trionfo del vecchio, ovvero moralismo astratto e sterile e occupazione di ogni ‘poltrona’ utile a allargare potere e consenso».

«La sinistra che ho conosciuto io – ha ricordato Giovanni Galli – sarebbe morta dalle risate nel vedere all’opera una maggioranza schierata pancia a terra sulle scelte del sindaco. Dalla vecchia sinistra è nata un classe dirigente di altissimo livello e nessuno dei suo vecchi esponenti avrebbe accettato, ad esempio, Bonifazi anche come segretario di un circolo Arci». «Le opposizioni in consiglio comunale, comunque la pensi Bonifazi, ci sono e lavorano – ha concluso il capogruppo del PdL – quando c’è stata la discussione sul bilancio abbiamo presentato decine di emendamenti per migliorarlo e garantire un futuro serio e di sviluppo per Firenze.

Sono stati regolarmente e velocemente bocciati, solo perché le proposte erano dell’opposizione. La maggioranza ha invece preferito fare solo qualche dichiarazione di circostanza e poi ha votato compatta, come le era stato ordinato. Un bell’esempio di democrazia del Duemila».

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