Agricoltura, Rossi: ''I nostri prodotti devono arrivare in Cina entro dicembre''

“Sono stato a Bruxelles e la Commissione europea – ha detto Rossi – ha riconfermato sostanzialmente il budget per l’Italia e per l’agricoltura anche per gli anni 2013-2020. E’ una buona notizia, perchè non era affatto scontato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2011 13:50
Agricoltura, Rossi: ''I nostri prodotti devono arrivare in Cina entro dicembre''

La prima “buona notizia” che il presidente Rossi ha riferito ai dirigenti della Cia in occasione della firma della “Carta di Matera” viene da Bruxelles. “Sono stato a Bruxelles e la Commissione europea – ha detto Rossi – ha riconfermato sostanzialmente il budget per l’Italia e per l’agricoltura anche per gli anni 2013-2020. E’ una buona notizia, perchè non era affatto scontato. Ora la Toscana insieme alle altre Regioni e al Governo deve difendere il pacchetto presentato dalla Commissione dagli attacchi di altri Stati membri.” Rossi ha spiegato che la “linea della Toscana e delle Regioni periferiche e marittime è quella di chiedere la tassazione delle transazioni finanziarie a livello europeo per avere più soldi per finanziare le politiche di coesione ed il welfare, oltre alle politiche agricole”. Rossi ha inoltre aggiunto che “gli incentivi al reddito per gli agricoltori dovranno essere difesi e se possibile aumentati” Ed ha concluso: “Abbiamo tempo da qui al 2013 per lavorare su questo tema, a partire da questa buona notizia.

Propongo per questo un tavolo al quale lavorare con il Governo e con le altre Regioni.” “Ci sono molti punti in comune fra le cose che chiedete e l’impegno della Regione. Siamo in una fase importante della legislatura regionale, nei prossimi 6-7 mesi dovremo “cucinare bene” le cose che abbiamo messo in cantiere e produrre atti concreti.” Queste le parole del presidente della Regione Enrico Rossi nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati in occasione della firma della “Carta di Matera” il documento elaborato dalla Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori. In precedenza il documento era stato illustrato dal presidente della Cia regionale, Giordano Pascucci, che ne aveva illustrato i principi essenziali e il collegato documento attuativo elaborato specificamente per la Toscana.

In sintesi la richiesta della Cia è quella di riportare al centro dell’attenzione e del lavoro politico-istituzionale, a tutti i livelli, l’agricoltura, “cosa che già avviene in Toscana, dove ci sono amministratori attenti”- come aveva detto Pascucci. “Un nuovo patto tra l’agricoltura e la società toscana” aveva sintetizzato Pascucci, sottolineando altresì la necessità di un impegno “non soltanto settoriale, come già avviene grazie al buon lavoro dell’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori”, ma corale di tutta la giunta”. I servizi richiesti dalle imprese agricole riguardano sostegno al reddito (gli agricoltori europei hanno incrementato il reddito del 12% e quelli italiani ne hanno perso il 25% secondo la Cia), misure per favorire il ricambio generazionale, infrastrutture, servizi e welfare, tutela del paesaggio agricolo, promozione. Il presidente Rossi, con accanto l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, ha articolato su tre punti principali il proprio intervento, dopo aver sottolineato come in sostanza le richieste della Cia corrispondono “a quello che facciamo e che vogliamo fare in maniera ancora più determinata”. E come la questione del paesaggio sia “questione identitaria per la Toscana, dalla quale non si può prescindere”.

In materia Rossi ha inoltre ricordato la direttiva emanata dalla giunta proprio per contemperare la scelta di favorire le energie alternative con quelle di difesa del paesaggio agricolo. Infine il presidente della Regione ha messo l’accento sulla necessità di trovare sbocchi alle produzioni agricole di qualità sui mercati internazionali. “Sono stato in Cina – ha raccontato il presidente della Regione – e quello è attualmente il maggiore mercato del mondo.

C’è una classe medio alta, che è colta e capace di apprezzare i nostri prodotti di qualità, ma non li trova sul mercato perchè la grandi distribuzione italiana non è presente in Cina, a differenza di quella Francese o di altri paesi, come ad esempio il Portogallo. Per questo – ha continuato il presidente della Regione – si assiste ad una situazione ridicola per la quale i Cinesi bevono e apprezzano gratis i nostri prodotti, a cominciare dal vino, nelle fiere che promuoviamo noi come enti pubblici, poi se lo vogliono acquistare non possono perchè non lo trovano:” L’obiettivo secondo il presidente Rossi “E’ quello di trovare, da ora a dicembre, la formula per trovare su quel mercato uno sbocco ai nostri prodotti, magari con un marchio “made in Tuscany”. Non so – ha detto Rossi alla Cia – se la formula migliore sia quella di una società mista o di collocarci sul mercato attraverso qualche soggetto.

Dobbiamo trovarla attraverso Toscana promozione e con l’aiuto delle organizzazioni professionali.” Dopo la Cina ha detto infine Rossi c’è il Brasile e gli altri mercati emergenti.

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