Mondiali di ciclismo nel 2013, ma i soldi devono arrivare entro settembre

Presentazione Ufficiale a Firenze. Riccardo Nencini: "Noi siamo pronti, mancano i soldi". Nardella "Intendiamo rispettare le regole, niente Commissari o Protezione Civile". Crimi al telefono "Faremo il possibile"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2011 00:43
Mondiali di ciclismo nel 2013, ma i soldi devono arrivare entro settembre

Grande entusiasmo per l'assegnazione del Mondiale in quelli che sembrano già "i lontani giorni in Australia". Complimenti da parte di tutti dopo un grande lavoro di squadra incentrato sul valore della Toscana, e la storia di una terra che al ciclismo ha dato tanto, tanti personaggi protagonisti e mai spettatori a cominciare da Ballerini per finire a Bartali, tante vittorie, e che tanto ha perso, sulle strade e nel tempo, ma che nel bene e nel male non ha mai mollato questo fantastico sport. "Certi giochetti fanno parte del passato - esordisce così Dario Nardella vice sindaco di Firenze ed Assessore allo Sport entrando subito nel vivo del problema - non vogliamo commissari né Protezione civile che scavalchino le regole, che abbrevino i tempi.

Abbiamo fatto un cronoprogramma ed intendiamo rispettarlo seguendo le regole. La macchina organizzativa da parte nostra si è mossa per quanto riguarda la ricerca di sponsor ma questo ci serve per l'allestimento dell'evento. Aspettiamo piuttosto i 160 milioni che il Governo ha promesso" "Per noi è tutto pronto - fa eco Riccardo Nencini - entro settembre però dobbiamo partire. Servono almeno 2 anni per preparare tutto, per presentare i progetti dare via al bando assegnare i lavori per la messa in sicurezza delle strade ed avviare materialmente i cantieri.

Settembre è il termine ultimo" Sul palco anche Alfredo Martini e Paolo Bettini. Martini ricorda con commozione l'amico "Ballero" al quale i Mondiali sono dedicati. Bettini non entra nelle questioni burocratiche ma si preoccupa per la sicurezza delle strade "Che poi restano sicure anche dopo i lavori ed è un parametro dal quale non possiamo prescindere per svolgere al meglio il nostro sport" anche se nelle strade toscane ammette "Troviamo una situazione più che dignitosa ed accettabile.

Ho corso molto ovunque e posso assicurarvi che c'è di peggio, qui siamo ad un buon livello". Interviene al telefono l'On. Rocco Crimi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, che si dichiara "Sono pronto a parlare con i colleghi competenti più di me in materia per attivarci al più presto.. consideriamo però il momento difficile e gli sforzi già richiesti al Paese dalla manovra Finanziaria che taglia gli sprechi. Non è questo il caso ma certo dovremo parlare e capire cosa, dove e quanto serve.

Anche la Regione deve fare la sua parte, così la Provincia ed anche i Comuni interessati". Insomma tocca aspettare fino all'ultimo.. ma abbiamo la parola di Sottosegretario? "Come? Non sento.." risponde Crimi. "Ah si certo, però non dipende esclusivamente da me, noi faremo il possibile, nei limiti del possibile". Nardella ricorda che a Melbourne in attesa di conoscere l'esito della Commissione di assegnazione c'era elettricità nell'aria con Zapatero che chiamava il presidente della federazione mondiale per promettere qualsiasi cosa pur di avere i Mondiali in Spagna "Mentre io al telefono con Matteo Renzi dicevo, di avere in tasca solo la lettera di Berlusconi.

E lui - sorride - mi disse che, se volevo, era pronto a telefonare imitando la voce del premier". Paolo Bettini non nasconde infine che avrebbe volentieri partecipato, se avesse potuto, perché il tracciato disegnato da Martini lo affascina e lo stimola. La speranza è di poter vedere i grandi del ciclismo contemporaneo affrontare i tornanti e le strade toscane evitando così quella che sarebbe una gran brutta figura a livello sportivo dopo aver battuto sulla carta una agguerrita concorrenza internazionale.

Troppo facile sarebbe cavarsela con la battuta "Hai voluto la bicicletta?..." la credibilità ce la giochiamo adesso, ma chi ha fatto la storia del ciclismo italiano non avrebbe esitazioni nell'affrontare l'ultima salita, la più dura ed importante, prima del traguardo. di Antonio Lenoci

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