La Corte Costituzionale boccia la Legge Toscana sui richiami vivi

Romanelli (FdS/Verdi): "Duro colpo al mondo venatorio più oltranzista. Ora i Consiglieri che hanno votato a favore chiedano scusa ai cittadini, che dovranno pagare di tasca le infrazioni che l'Europa potrebbe imporci"

Redazione Nove da Firenze
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17 giugno 2011 19:02
La Corte Costituzionale boccia la Legge Toscana sui richiami vivi

Firenze - La Corte Costituzionale (sentenza n.190, 8 giugno 2011) ha dichiarato l’illegittimità della legge della Regione Toscana (n. 50 del 6 ottobre 2010) recante la «Disciplina dell’attività di cattura di uccelli da richiamo appartenenti alle specie cacciabili per l’anno 2010”, in altre parole le norme in materia di cattura e utilizzo di richiami vivi, cioè gli uccelli usati come esche per la cattura o la caccia di altri uccelli. Uguale illegittimità è stata sentenziata per l’analoga legge della Lombardia. “La sentenza della Corte Costituzionale – dichiara il Consigliere Regionale Mauro Romanelli - è l’ennesima sconfessione senza appelli della politica delle Regioni Lombardia e Toscana in fatto di caccia: in queste regioni le regalie ai cacciatori sono all'ordine del giorno, compresa la reiterata consuetudine di derogare a leggi nazionali e a normative europee" “L’uso dei richiami vivi è una pratica barbara e secondo milioni di cittadini da proibire, ma, essendo purtroppo ammessa dalla legge nazionale, andrebbe almeno effettuata nel rispetto delle norme: invece, oltre agli animali allevati, si è deciso di consentire l'utilizzo anche di piccoli uccelli selvatici catturati allo scopo, cosa appunto che si sapeva probabilmente illegittima, ma che si è voluta egualmente permettere”. "Ricordiamo l'inumanità di questa pratica vergognosa, che consiste nella cattura di questi animali con reti, nella loro chiusura in gabbie, e nel loro mantenimento in cantine buie per mesi, affinchè al momento giusto cantino più forte per attrarre loro simili verso la morte" “Quello che m’indigna – continua l’esponente ecologista - è che non è la prima volta che la Corte annulla queste norme regionali, ma le sentenze arrivano sempre quando la stagione di caccia è ormai conclusa.

Per intenderci: è tutt'altro che improbabile che a Settembre qualche amico dei cacciatori in Consiglio Regionale ripresenti analoga norma, che quasi tutti i Gruppi Politici del Consiglio, inginocchiati alle pretese del mondo venatorio, la votino, anche sapendo che probabilmente sarà dichiarata illegittima, e che l'anno prossimo di questi tempi essa venga di nuovo annullata, quando ormai però il risultato che si voleva ottenere sarà per l'ennesima volta ottenuto”. “Quando la legge toscana fu votata in aula, ricordai a tutti i colleghi Consiglieri la precedente sentenza d’illegittimità, la Direttiva europea per la conservazione degli uccelli selvatici e il parere negativo dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): ricordai anche i pareri messi nero su bianco dagli uffici di assistenza legale del nostro Consiglio, che non lasciavano adito a dubbi”. "Nonostante che fosse evidente il fortissimo rischio di illegittimità dell'atto, poi puntualmente verificatosi, tutti i gruppi Consiliari si espressero a favore, col solo voto contrario del sottoscritto e l'astensione dell'Italia dei Valori" “All’inizio del 2011 la Commissione Europea ha iniziato, proprio sulla cattura degli uccelli da utilizzare come richiami vivi, un avvio di procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia”. “Tutti gli italiani dovranno dunque pagare di propria tasca le sanzioni imposte per punire i provvedimenti illegittimi a favore dei soliti cacciatori”. “Credo che i Consiglieri che hanno votato questa legge vergognosa dovrebbero scusarsi coi cittadini, con le associazioni animaliste e ambientaliste che avevano ampiamente avvisato su cosa stavano votando, e che si astengano dal ripresentare l'anno prossimo un provvedimento del genere, che si configurerebbe davvero, questa volta senza più alcuna scusa o alibi, come una esplicita e dichiarata furbizia”.

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