Videogiochi per tutte le tasche - Portal 2

Portal è un piccolo giochino da una decina di ore che fonde insieme il rompicapo e l'fps grazie a un particolare fucile, ormai entrato nell'immaginario collettivo di tutti i videogiocatori degni di tal nome

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 maggio 2011 14:23
Videogiochi per tutte le tasche - Portal 2

Non c'è bisogno di presentare la Valve: nata nel 1996 da due ex impiegati Microsoft, ha saltato la gavetta e si è affermata come una delle software house di videogiochi più importanti del mondo sfornando quel capolavoro assoluto di Half Life, che ha rivoluzionato completamente il modo di raccontare le storie nei videogiochi. Al successo di pubblico ha poi saputo affiancare quello commerciale grazie alla piattaforma Steam, il primo esperimento di Digital Delivery, nato quando le connessioni internet ancora non superavano i 128Kbps, e oggi mastodontica realtà con centinaia di giochi venduti al giorno e migliaia in catalogo.

Da Half Life a Counterstrike, seguiti da Half Life 2 e i suoi due capitoli episodici, arriviamo al 2007 e all'uscita del famosissimo “Orange Box”, che contiene oltre a tutta la saga di Half Life anche due immensi capolavori Valve: l'fps online più divertente mai creato, cioè Team Fortress 2, e Portal. Portal è un piccolo giochino da una decina di ore che fonde insieme il rompicapo e l'fps grazie a un particolare fucile, ormai entrato nell'immaginario collettivo di tutti i videogiocatori degni di tal nome, capace di sparare due portali, collegati tra loro a livello quantico.

Entrando in un portale si esce dall'altro e viceversa, a prescindere dalla distanza tra l'uno e l'altro. Con questa semplice meccanica, Portal dà in pasto al giocatore una ventina di “test” in cui scervellarsi per raggiungere l'uscita. La genialità del gioco non si ferma qui: c'è una sceneggiatura eccellente (tratto distintivo di Valve), piena di ironia e sarcasmo che non manca mai di divertire, ci sono un sacco di segreti ed easter egg da scoprire, e delle idee che sono diventate immediatamente meme, come il “companion cube”, la frase “the cake is a lie”, ma soprattutto la canzoncina nei titoli di coda, “Still alive” di Jonathan Coulton, letteralmente un tormentone spaccacervello che chiunque abbia giocato a Portal non potrà non ricordare con divertimento.

Quattro anni dopo, ecco uscire il seguito di questo piccolo ma grandissimo giochino. More of the same? È una frase che solitamente contraddistingue altre software house (qualcuno ha detto Blizzard?), non la Valve, ma apparentemente Portal 2 è proprio questo: nuovi schemi in cui esercitare la propria capacità logica sparando portali qua e là. Apparentemente. Con un'abile manovra di marketing – materia in cui alla Valve sono veri maestri – i trailer e le varie pubblicità di Portal 2 sono state dirottate tutte sulla nuova modalità cooperativa a due giocatori, ignorando completamente (ma soprattutto riuscendo a far ignorare anche al pubblico) tutto ciò che riguarda il single player; che si dà il caso sia però il piatto forte di Valve.

E infatti le sorprese non mancano, e se per i primi livelli siamo quasi delusi dal ritrovarci a fare “solo” 19 nuovi rompicapo, dopo appena due o tre ore di gioco veniamo scaraventati negli abissi della Aperture Science, nelle oscure fondamenta dove tutto ha avuto inizio. È esilarante e al contempo affascinante l'architettura titanica e assurda dei misteriosi laboratori in cui ci ritroviamo fin dal primo titolo senza avere uno straccio di spiegazione: Valve ha veramente superato sé stessa fornendo un'esperienza esplorativa fantascientifica, divertentissima e anche impegnativa.

Non l'ha fatto la Valve, quindi non ci penserò certo io a rovinare la sorpresa ai giocatori, dico solo che scopriremo quanto vecchia è l'Aperture Science, chi l'ha fondata, perché, e soprattutto cosa è GlaDOS. Novità e difetti. Dal punto di vista delle meccaniche la novità è una sola (fatta eccezione per strumenti secondari come trampolini, laser, ponti di luce e raggi gravitazionali): gel. Ce ne sono di tre tipi: uno è una semplice vernice bianca che permette di sparare portali su superfici che normalmente non lo consentirebbero; gli altri due variano più a fondo il gameplay, e sono il gel repulsivo - che permette di fare grandi salti - e quello propulsivo - che aumenta a dismisura la velocità -.

I due gel sono distribuiti attraverso dei grossi tubi pneumatici e cadono sul pavimento... Pertanto è quasi sempre possibile teletrasportarli utilizzando il Portal Gun, e mescolare così le due meccaniche per risolvere i nuovi puzzle. L'idea è carina e ben implementata, ma a essere completamente sinceri la curva d'apprendimento è estremamente rapida, per cui si capisce subito al volo come funziona e di conseguenza ci si annoia presto. A questo si deve aggiungere un'osservazione già fatta da altri in altre recensioni, e che purtroppo mi trovo a confermare, ovvero che alcuni puzzle con il Portal Gun consistono semplicemente nel trovare a colpo d'occhio l'unico, piccolissimo pannello su cui è possibile aprire un portale, magari nascosto lontanissimo o coperto da macerie.

Ci si ritrova spesso fermi, guardandosi intorno con lo zoom attivato, solo per sparare un portale, attraversarlo e ritrovarsi a rifare la procedura daccapo nella nuova zona. Il cosiddetto “pixel searching”, una cosa odiosissima nata nelle peggiori avventure grafiche. Oltre a questo, i sotterranei della Aperture Science sono davvero sbalorditivi quanto a estensione, ma questa cosa finisce per ritorcersi contro al giocatore, dato che si perde spesso la strada, nonostante non ci siano mai bivi o percorsi alternativi, e non si sa da che parte andare. Cose vecchie e pregi. C'è poco da aggiungere: è la storia che tiene a galla Portal 2.

La scrittura è perfetta, i nuovi personaggi sono divertentissimi, ed è un piacere rincontrare i vecchi, complici anche gli straordinari doppiatori, tra cui fa capolino J.K. Simmons (il direttore del Daily Bugle di Spiderman). I taglienti e sarcastici commenti dell'Aperture Science mentre svolgete i test sono forse un po' pressanti ma riempiono piacevolmente i silenzi opprimenti, e le nuove musiche di quel genio di Jonathan Coulton (che personalmente ho trovato molto ispirate a Tron) colgono l'essenza emotiva del titolo alla perfezione. Alla fine della fiera, se Portal è stato un piacevolissimo viaggio in una nuova dimensione videoludica, Portal 2 ne è un piacevolissimo ritorno.

Un film interattivo, se vogliamo. E il rapporto tra Valve e cinema – che comunque è sempre esistito – diventa sempre più stretto: è recente una dichiarazione del suo fondatore e direttore, Gabe Newell, di volersi cimentare con un lungometraggio d'animazione, forse basato su Half Life (e, dice sempre Newell, gli stupendi cortometraggi di Team Fortress 2 sono tutti esperimenti in tal senso); per non parlare della brevissima demo contenuta negli extra di Portal 2 (che contengono tra l'altro anche un fumetto che collega Portal al suo seguito), intitolata “Super 8”, che altro non è se non un trailer interattivo dell'omonimo film di Spielberg e J.J.

Abrams in uscita quest'estate. Modalità cooperativa Ma la più grossa novità del titolo è la modalità cooperativa per due giocatori, da giocare obbligatoriamente una volta finito il single player, dato che ne è la continuazione narrativa. Due amici, collegati via Steam, entreranno nei panni di due robottini - nuove cavie dell'Aperture Science – per risolvere in coppia i nuovi perfidi test studiati appositamente per essere risolti con quattro portali. Mescolate tutti gli ingredienti del single player a due fucili Portal, e capirete che livello di follia e divertimento potrete raggiungere giocando questa modalità. La Valve è ormai così convinta dalle potenzialità del gioco cooperativo, da aver affermato in una recente intervista di stare pensando di inserire in ogni gioco venturo una modalità simile, forse anche sostituendo completamente il single player. Punti forti: immersione totale nei misteriosi laboratori sotterranei dell'Aperture Science; storia e personaggi scritti magnificamente, doppiaggi eccelsi.

Modalità cooperativa estremamente divertente. Punti deboli: nonostante i nuovi balocchi, la meccanica di gioco in sé è abbastanza ripetitiva, e ci sono lunghe sessioni in cui ci si ritrova a fare noioso “pixel searching” per poter sparare i portali. Requisiti Il Source Engine è sempre il gioiellino che è. Gira con un dual core a 2Ghz, 2Gb di RAM e una scheda video a 128Mb. Portal 2 prende circa 8Gb di spazio su Hard Disk. Il gioco, come ultima consuetudine Valve, è disponibile anche per Mac. Francesco Stefanacci

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