Festival delle cose Invisibili

Termodinamica e trasformazione della materia il 13-14-15 Maggio 2011. Il comune di Montelupo Fiorentino per tre giorni diventerà una sorta di piccola città della Scienza.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2011 15:18
Festival delle cose Invisibili

Il comune di Montelupo Fiorentino per tre giorni diventerà una sorta di piccola città della Scienza. Esperti di matematica, fisica, chimica, ma anche di arte e nuove tecnologie si incontreranno a Montelupo per offrire dimostrazioni, lezioni e spunti di riflessione sul tema “Termodinamica e trasformazione della materia” La camera a nebbia per spiegare gli “Stati metastabili”, modelli matematici per raccontare la trasformazione della materia, giochi con le bolle di sapone per affrontare in modo ludico la termodinamica, lezioni in piazza per approfondire diversi temi a carattere scientifico con esperti delle discipline più disparate: sono questo alcuni ingredienti della seconda edizione del FESTVAL DELLE COSE INVISIBILI.

Tutti le attività previste a Montelupo dal 13 al 15 maggio ruotano attorno ad un filo conduttore: la termodinamica e la trasformazione della materia. La materia intorno a noi, sia essa allo stato solido, gassoso o liquido, si trasforma per effetto del tempo o delle nostre stesse attività. Un ruolo fondamentale nei processi di trasformazione è svolto dai trasferimenti energetici. Così l’acqua evapora perché riscaldata o ghiaccia per il processo inverso. Il gas stesso può diventare liquido raffreddandosi e la materia sottoposta a temperature elevate può assumere altre forme di aggregazione.

I l Festival, alla sua seconda edizione, è una manifestazione a carattere scientifico che cerca di affrontare con rigore tematiche complesse, con l’obiettivo di renderle accessibili. Questa seconda edizione si concentrerà su uno dei settori di studio forse più empiricamente noti ma meno conosciuti : la termodinamica. Scienza semi-empirica che si è sviluppata fin dall’alba dei tempi e che ha visto un forte sviluppo a metà del XIX° secolo, con l’espansione dei processi industriali. Il tentativo è quello di indagare in relazione alla trasformazione della materia, le leggi della termodinamica e gli stati in cui la materia stessa si può presentare.

“Cercheremo di capire se la materia che ci circonda è sempre stata così: guarderemo indietro nel tempo e nello spazio, e sbirceremo dal buco della serratura del grande anello acceleratore al CERN di Ginevra. Proveremo a vedere particelle invisibili che vivono intorno a noi, parteciperemo a laboratori in grado di farci incontrare le leggi della fisica e della matematica con cui noi tutti ci imbattiamo quotidianamente, senza accorgersene” spiega l’assessore Luca Rovai, ideatore del Festival.

Numerosi sono i partner scientifici che hanno aderito al progetto: CNR con il Centro Studi Dinamiche Complesse e con l’INO, l’ Open Lab di Sesto Fiorentino, Caffè Scienza, il Museo del Calcolo di Sovigliana e il Museo della Scrittura di San Miniato, il Consorzio Lamma, Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa. L’Agenzie per lo Sviluppo dell’Empolese – Valdelsa, durante i tre giorni del Festival organizzerà un convegno incentrato sull’innovazione e sull’applicazione delle scoperte scientifiche ai comparti produttivi, molte aziende, operanti nei settori più disparati sono chiamate a presentare i loro studi ed, eventualmente i loro prototipi.

“Il convegno vuole essere un’occasione di incontro fra chi fa ricerca a livello universitario e chi attinge dalla ricerca ai fini produttivi e commerciali, ci sono esperienze particolarmente significative sul nostro territorio, come la Grado Zero Espace di Montelupo che da anni collabora con l’ESA e che ha iniziato un progetto finalizzato a trasferire in oggetti di uso comune le innovazioni usate nello spazio”, spiega Rovai. Il Festival ha trovato anche il favore di diversi soggetti privati che a vario titolo hanno contribuito alla sua realizzazione come la ditta CDR che curerà installazioni artistiche in diversi luoghi della festa o la stessa Colorobbia che nel corso del convegno proporrà un intervento dal titolo “Processi e meccanismi di densificazione di un impasto ceramico dal punto di vista termodinamico e cinetico”.

“In ultima analisi il Festival delle cose Invisibili vuole porre l’attenzione su un concetto tanto elementare quanto disatteso: la scienza, la matematica e la fisica fanno parte della nostra vita, sono elementi costituenti della nostra quotidianità, possono essere utilizzati per migliorarla; tuttavia spesso tendiamo erroneamente a ritenere queste discipline come qualcosa di lontano, astruso. Chi verrà a Montelupo il 13, 14, e 15 maggio, scoprirà che non è esattamente così. I laboratori proposti e le conferenze affronteranno i diversi argomenti con rigore scientifico, ma focalizzando su aspetti affascinanti e curiosi, come l’incontro volto a disgelare le finzioni che stanno dietro a tante trasmissioni televisive pseudo scientifiche.

Oppure: qualcuno si è mai posto il problema che le bolle di sapone sono il prodotto di trasformazioni fisiche complesse?”, conclude Rovai.

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