Libia: è rivoluzione con scontri e morti

Tonfo di Piazza Affari. Frattini: ''L'Italia condanna la repressione''. Cominciati rimpatri di italiani. A Firenze interruzione anticipata dei lavori del consiglio comunale e un minuto di silenzio per le vittime

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2011 19:31
Libia: è rivoluzione con scontri e morti

Escalation delle tensioni sociali nel mondo arabo, che nel weekend e anche oggi hanno avuto sviluppi drammatici in Libia, da dove filtrano voci di forti dissidi nei vertici dell'esercito libico, al punto che sarebbe imminente un golpe militare contro Muammar Gheddafi. Tripoli è nel caos e così molte altre città, alcune dei quali sono in mano ai ribelli, mentre la sede dell'emittente di stato è stata razziata. Sono cominciati oggi i primi rimpatri di italiani che lavorano per aziende del nostro paese nella Libia sconvolta dai disordini.

Le basi italiane sono in massima allerta per quanto sta avvenendo nel mediterraneo. Ma il Governo non ritiene che la proposta di sanzioni europee alla Libia e a Gheddafi sia ora praticabile, ha detto il ministro degli esteri. Critiche le opposizioni. Franceschini: «Ha vantato per anni il rapporto privilegiato con il rais: bene, faccia qualcosa». Le violenze in Libia ''devono cessare immediatamente'' ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon. Interruzione anticipata della seduta del consiglio comunale e un minuto di silenzio dell’assemblea di Palazzo Vecchio in segno di rispetto e cordoglio per le vittime degli scontri in corso in questo ore in Libia.

La proposta di interrompere la seduta è arrivata dal capogruppo del Pd Francesco Bonifazi come “segnale di forte disapprovazione di quanto sta accadendo nella vicina Libia dove sono stati bombardati i manifestanti causando un vero e proprio genocidio.” Il presidente del Consiglio comunale di Firenze, Eugenio Giani raccoglie l'invito del capogruppo del PD a sospendere il Consiglio comunale: "Si tratta di fatti gravissimi - ha spiegato Giani - che stanno colpendo un popolo a noi molto vicino, mi informano inoltre che tutte le nostri basi militari sono in allerta e guardano con preoccupazione a quanto avviene nel sud.

Già un paio di ore fa - spiega il presidente del consiglio comunale - assieme a Jacopo Cellai, vice presidente vicario, valutavo l'ipotesi di sospensione per la solidarietà e la difesa dei diritti civili". La decisione non è unanime, voci fuori dal coro portano alla votazione della sospensione che viene accolta ed i lavori si concludono con un minuto di silenzio per le vittime già accertate, si parla di 60 civili al momento, più una ventina di dispersi.

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