Tpl. Come cambia il quadro dopo l'accordo siglato dalla Regione?

A domandarlo è il consigliere Baldini (Pdl) che aggiunge: "Verranno reperiti altri quattro milioni di euro entro giugno". Ammirati attacca invece Ceccobao sulle voci rimaste inascoltate al tavolo tecnico.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2011 13:51
Tpl. Come cambia il quadro dopo l'accordo siglato dalla Regione?

“Quando dicevamo che i tagli effettuati dalla Regione e quindi dalla Provincia, soprattutto alla luce delle esperienze di altre Regioni, erano eccessivi ed inopportuni, siamo stati tacciati di demagogia. Ora emerge che avevamo ragione": interviene il Gruppo del Pdl in Provincia di Firenze alla luce dei contenuti dell’accordo siglato tra Regione Toscana, Upi, Anci, Uncem, le Organizzazioni sindacali e le aziende di trasporto sulla spinosa questione del trasporto pubblico locale.

“Oggi - spiega il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale Samuele Baldini - prendiamo atto positivamente di questo accordo. Magari ci potevano arrivare prima! Ora occorre capire come si declinerà questo accordo sul territorio della provincia di Firenze". Per questo motivo, rilevato che "come oggetto dell’accordo, tra gli altri punti, vi è l’impegno della Regione Toscana a reperire entro giugno quattro milioni di euro che saranno messi a disposizione delle Province", come gruppo "abbiamo presentato una domanda di attualità al Presidente della Provincia per sapere come si concretizzerà l’impegno assunto da questa amministrazione - attraverso l’Upi - nell’utilizzare le nuove risorse messe a disposizione dalla Regione al fine di migliorare il servizio attraverso il recupero dei chilometri e per garantire politiche per i lavoratori”. A puntare il dito sul Tpl è anche Ammirati (Pdl) che chiama in causa direttamente Ceccobao: "Faccio presente che ritengo i dati in nostro possesso fortemente attendibili.

Per il resto: io le do atto, assessore, dell’impegno che ha profuso in questa vicenda, anche perché si tratta di un tema di tale rilevanza che mi sarei meravigliato del contrario. Poi però c’è da guardare a un bicchiere che è mezzo vuoto e mezzo pieno. La parte del ‘mezzo pieno’ è che noto con soddisfazione che alcune delle battaglie da noi intraprese come Pdl all’inizio di questo percorso hanno trovato accoglimento per lo meno parziale, non foss’altro perché non si parla più di licenziamenti ma si sono individuate altre soluzioni». "Nel bicchiere mezzo vuoto, invece, metto le questioni soprattutto di metodo.

Se infatti si apre davanti alla prefettura di Firenze un tavolo di concertazione unitario, con tutti i sindacati, non vedo perché poi lei assessore abbia voluto applicare una politica del divide et impera che davvero non le rende onore. Lei, assessore Ceccobao, ha scelto di trattare solo con alcune sigle sindacali, escludendo Ugl e Faisa-Cisal che non solo non sono state convocate insieme alle altre sigle e alle aziende, ma che addirittura si sono viste obliterare la sottoscrizione di questo accordo senza poter entrarne a parte come invece la loro missione rappresentativa avrebbe richiesto.

Questo è un metodo che non credo possa trovare accoglimento". "C’è poi un’altra fonte di preoccupazione - prosegue e conclude l'esponente di destra nel suo intervento in aula - per quanto mi riguarda: l’accordo prevede trenta giorni di semaforo rosso senza scioperi. Peccato però che, scaduto quel termine, il problema si sposterà dal suo tavolo, assessore, ai territori provinciali dove anzi il confronto sarà ancora più aspro. Questo, se penso al mio territorio che è Arezzo dove opera Tiemme, il consorzio del trasporto pubblico locale che ha inglobato Lfi, Rama, Train e Atm, mi preoccupa per le gravi tensioni che potenzialmente si potrebbero creare".

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