Aggressione al sindaco di San Gimignano da parte di un disoccupato

Il primo cittadino è stato aggredito da un 51enne che si era rivolto al Comune per chiedere aiuto. Un disoccupato che il 12 gennaio era già salito sul tetto del palazzo comunale. In questa occasione non si è fermato alle parole.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2011 11:22
Aggressione al sindaco di San Gimignano da parte di un disoccupato

Il primo cittadino di San Gimignano è stato aggredito da un 51enne che si era rivolto al Comune per chiedere aiuto. Un disoccupato che il 12 gennaio era salito sul tetto del palazzo comunale. In questa occasione non si è fermato alle parole, ma ha tirato fuori un coltello minacciando i presenti. Il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi, ai microfoni dell'emittente RADIO ROSA ha così raccontato l'accaduto: "E' stata una mattinata particolare, questo soggetto che conosciamo bene e che ha problemi seri quali lo sfratto esecutivo ed è senza lavoro da tempo, non è nuovo ad atti di questo tipo, giorni fa è salito sul tetto del Comune.

La soluzione da noi proposta era quella di alloggiarlo presso una struttura, sostenerlo per quanto riguarda il vitto ed anche inserirlo in una ditta per quel che concerne una possibilità di lavoro e di autonomia economica". "Al momento di sottoscrivere però questo impegno - ha proseguito il sindaco - lui ha mostrato la volontà di voler essere mantenuto dal Comune e così non funziona. Ha estratto un coltello, ed ha iniziato ad infliggersi ferite sul proprio corpo, poi ha cercato di fermare me e la segretaria comunale che era nell'ufficio.

Siamo riusciti anche grazie al suo avvocato a farlo calmare ma la situazione non si sbloccava. Ho finto allora un malore e la necessità di dover prendere delle pasticche per allontanarmi ed avvisare i Carabinieri che sono intervenuti. Al di fuori dell'accaduto, mi dispiace, sono proprio amareggiato per non essere riuscito a convincerlo della bontà delle nostre azioni e del corretto reinserimento che una istituzione può offrire ad un cittadino in difficoltà. Non possiamo erogare soldi a fondo perduto, sarebbe un precedente incredibile, non possiamo avvalorare una vita precaria aiutando a pagare le bollette, si fa anche questo certo, se c'è una situazione contingente, qui abbiamo invece una persona che si a adagiata nel fare il giramondo, occorrerebbe avere una dignità di vita" "I cittadini mi hanno chiamato dimostrandomi il loro affetto - ha concluso Bassi - in alcuni ho notato un atteggiamento un po' crudo nei confronti di un soggetto particolare che viene visto adesso anche come pericoloso, e che deve invece avere fiducia nelle istituzioni e deve avere pazienza.

Il nostro compito è di aiutare le persone non di mantenere rancori" Antonio Lenoci

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