Dai fondi europei nuove risorse per lo sviluppo

Nuove risorse per lo sviluppo toscano dalla riprogrammazione dei fondi europei e nuove opportunità dalla gestione integrata dei due fondi europei (Fse e Fesr).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2010 15:06
Dai fondi europei nuove risorse per lo sviluppo

Nuove risorse per lo sviluppo toscano dalla riprogrammazione dei fondi europei e nuove opportunità dalla gestione integrata dei due fondi. Queste le novità annunciate dall'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini nel corso del convegno che fa il punto sul Por Creo, il programma regionale toscano del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), a tre anni dalla sua entrata in vigore. Come noto il programma mette in campo oltre 1 miliardo di contributi pubblici (1.126 per la precisione) per il periodo 2007-2013 che puntano, complessivamente, a rendere più competitiva la Toscana attraverso il sostegno agli investimenti delle imprese e alle opere infrastrutturali di Comuni e altri enti pubblici.

Insieme alle risorse messe a disposizione dal Fondo sociale europeo, 665 milioni di euro per lo stesso periodo, sono questi i due principali strumenti cui la Toscana si affid a per superare la crisi e riavviare lo sviluppo. Conciliare tenuta e sviluppo E' proprio sull'obiettivo di conciliare la tenuta sociale minacciata dall'attuale fase recessiva e dagli effetti depressivi della manovra finanziaria del governo con politiche in grado di rafforzare e rendere più competitivo il sistema, che convergono le iniziative della Regione di qui ai prossimi anni.

"La crisi non è finita - ha detto l'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - la disoccupazione è a livelli storici e il sistema manifatturiero, l'ossatura della nostra industria, mostra ancora segni di grave sofferenza. In questo contesto stiamo lavorando su due fronti: l'emergenza, gli ammortizzatori sociali, gli incentivi all'occupazione, da una parte e gli interventi che agiscono sugli elementi di debolezza strutturali, preesistenti alla crisi, del nostro sistema produttivo". Risorse per l'innovazione In altre parole ciò significa destinare risorse per l'innovazione, la ricerca, il trasferimento tecnologico, favorire l'accesso al credito e la capitalizzazione delle piccole imprese, investire sul capitale umano per qualificare il lavoro e l'impresa, attrarre investimenti e incentivare la costruzione di reti di pmi e di filiere fra grandi e piccole imprese, in modo da ovviare alle ridotte dimensioni.

"Tutte queste politiche - ricorda Simoncini – le ritroviamo nel Piano regionale di sviluppo, il più importante atto di indirizzo per la legislatura, sul quale è avviata la discussione in queste settimane e si concretizzeranno già nel bilancio 2011 dove, nonostante le difficoltà legate alla finanziaria del governo, posso dire che non è stato tagliato un euro alle politiche per il lavoro o per il sostegno delle imprese". Integrare i due fondi La Regione affronta il 2011 con una marcia in più.

La ricetta - l'assessore Simoncini insiste su questo - si chiama integrazione. "Se l'impegno per la tenuta quello per lo sviluppo viaggiano di pari passo, così lavoriamo in maniera integrata con i due fondi europei (Fse e Fesr). Non a caso la Toscana conta oggi su un assessore alle attività produttive lavoro e formazione e che si occupa, fra le altre cose, anche della gestione, prima distinta, dei due fondi. Unendo le risorse dei due fondi, in tutto circa 2 miliardi di euro, abbiamo ancora a disposizione, di qui al 2013, una buona riserva da usare per riannodare il fili delle politiche per il lavoro e la formazione e quelli per il sostegno dello sviluppo e dell'innovazione del sistema produttivo".

Ma non basta. "Non ci limiteremo - precisa l'assessore - a fare bandi e avvisi integrati fra Fse e Fesr. Vogliamo andare oltre, con una riprogrammazione dei fondi, per adeguarli alla nuova fase, concentrando le risorse dove sono più utili". Nuove risorse per le imprese Le condizioni socio-economiche che hanno determinato le scelte dei programmi operativi toscani del Fesr e del Fse sono oggi molto cambiate. E' per questo che la Regione ne ha avviato una rimodulazione. "Stiamo lavorando - ha spiegato l'assessore - per riorganizzare in maniera più efficiente ed efficace le risorse per concentrarle sugli interventi più direttamente rispondenti ai problemi posti dall'attuale fase economica, sia per quanto riguarda le risposte all'emergenza che per il sostegno allo sviluppo".

Grazie alla rimodulazione dei fondi europei (Fesr, Fse e Fas) si conta di disporre di complessivamente di oltre 130 milioni di euro che serviranno, in particolare, a sostenere l'accesso al credito delle piccole e medie imprese attraverso interventi di ingegneria finanziaria, a incentivare la creazione di reti di piccole imprese e filiere di grandi e piccole imprese, a rifinanziare interventi per innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico, le misure anticrisi, le iniziative per il capitale umano e interventi per i giovani.

Si tratta di qualcosa di più di una boccata di ossigeno per l'economia toscana: si calcola infatti che l'effetto moltiplicatore di questi finanziamenti attivi un volume di investimenti pari, in media, a due volte e mezzo l'importo iniziale. di Barbara Cremoncini

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