Gianluca Comotto: ''I tempi dell'Europa sono un bel ricordo del passato''

Il terzino viola in eterno ballottaggio con De Silvestri ha giocato bene le sue carte e si è riavvicinato alla maglia da titolare. Il pensiero è all'amico Seba Frey che si aggiunge alle defezioni eccellenti per un gruppo che si cementa nell'urgenza

Redazione Nove da Firenze
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03 novembre 2010 14:43
Gianluca Comotto: ''I tempi dell'Europa sono un bel ricordo del passato''

I viola perdono Frey e per Comotto il primo pensiero è al portiere amico che si è confidato con lui nello spogliatoio dopo aver sentito cedere l'articolazione. "Ci sono passato - ha detto il terzino - ed il pensiero corre veloce al momento del rientro, gli auguro In bocca al lupo" Ammette di esser rimasto male per l'esclusione da parte del mister dall'undici titolare, ma sorridendo rivendica la bravura di aver tirato fuori il carattere (e non solo) per potersi rimettere in corsa per la maglia. La fase difensiva è migliorata, la squadra era votata a subire almeno una rete a partita: "Il mister ha saputo sistemare la fase difensiva, dobbiamo lavorare ancora sul gioco e sulla realizzazione.

Abbiamo capito che non sono più i tempi dell'Europa, quelli sono un bel ricordo del passato ed è stata una fortuna accorgercene per migliorare l'atteggiamento, occorre lottare su ogni pallone" Boruc è un buon portiere "Pantaleo Corvino ha avuto ancora una volta ragione" dice aggiungendo che "Boruc sta studiando l'italiano, ma è già bravo a farsi capire, non è che servano tante parole per spiegarsi in campo. Non ho mai visto un portiere così bravo nelle uscite basse, sarà fondamentale ed ha la giusta personalità, anche se Frey è un pilastro che per 5 anni ha difeso la porta con grandi risultati" Il rientro di Mutu è stato utile per la squadra "lo si è visto nei primi 20 minuti di Catania, anche se non ha i novanta minuti nelle gambe ma ha grande grinta da spendere" è l'opinione del terzino gigliato.

Peccato che poi all'autonomia del Fenomeno non abbia fatto seguito la resistenza del resto del gruppo. "Ci siamo accorti delle nostre potenzialità a Genova, senza le assenze sarebbe meglio e sarebbe un'altra squadra in grado di vincere. Si è detto a gran voce di utilizzare giocatori giovani ma gli uomini di esperienza come Natali non solo fanno bene ma si amalgamano bene in un gruppo che ha bisogno anche di giocatori con le spalle larghe" "Il Chievo è l'eterna sorpresa, li incontriamo ad un orario insolito, cambiano alimentazione e preparazione ma non lasciamo nulla al caso.

Ogni anno si parla di una squadra sorpresa ma in realtà pressano sempre alto e giocano recuperando palloni utili per poi poter ripartire, quindi l'importante è non perderne" conclude Comotto che ricorda anche come certi momenti siano, seppur nella necessità e nell'urgenza, capaci di cementare ulteriormente il gruppo. Antonio Lenoci

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