Parco agricolo di Prato, nodo qualificante per la piana fiorentina

L'assessore regionale all'urbanistica e governo del territorio Anna Marson al laboratorio di Cascine di Tavola. Un patto specifico per l’agricoltura multifunzionale nell’integrazione al Pit.

Redazione Nove da Firenze
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10 ottobre 2010 17:49
Parco agricolo di Prato, nodo qualificante per la piana fiorentina

"Il progetto del parco agricolo di Prato quale caposaldo per l'intero parco della piana fiorentina. Un 'parco', quello della piana, che si configura come progetto che punta al recupero e alla riqualificazione del territorio agricolo, attraverso un patto città-campagna capace di qualificare gli insediamenti esistenti consolidando l’agricoltura di prossimità". Lo ha detto oggi l'assessore all'urbanistica e governo del territorio Anna Marson, intervenendo al laboratorio progettuale organizzato dall'Associazione Parco Agricolo di Prato nella “casa del caciaio” dentro il grande parco di Cascine di Tavola (Prato). Riqualificazione territoriale e sviluppo di agroeconomie locali come alternativa progettuale all'avanzamento disordinato dell'urbanizzazione a scapito del territorio agricolo, insieme al rafforzamento delle connessioni ecologiche e all o sviluppo di una mobilità alternativa, sono le principali caratteristiche che connotano, nell'integrazione al Piano di indirizzo territoriale di cui è stato avviato il procedimento, il Parco della Piana dall'Ombrone a Castello.

Un segno, secondo Marson, di un cambiamento radicale della cultura della pianificazione. "E' importante peraltro distinguere – ha sottolineato l'assessore regionale – tra il concetto di parco pubblico, che implica la richiesta di finanziamenti pubblici su singoli elementi del parco, e quello di parco agricolo multifunzionale che invece comporta un sostegno pubblico a reti e iniziative imprenditoriali a valenza sociale e paesaggistica". Di grande interesse, per l'assessore Marson, i risultati del gruppo di lavoro su “impresa agricola e territorio” che evidenziano una consapevolezza diffusa tra le aziende agricole perirubane della necessità di diversificare le produzioni, orientandole verso i mercati locali e la crescita delle esperienze di agricoltura sociale che riescono a commercializzare con successo i propri prodotti. "Il futuro parco agricolo di Prato – ha detto ancora Marson - può dunque fare da traino per il territorio smembrato della Piana, proponendo un modello territoriale che abbina alla riqualificazione e diversificazione agroalimentare funzioni di ricerca, innovazione e promozione del territorio". Da parte dell'Associazione del parco agricolo e delle associazioni di categoria intervenute oggi a Cascine di Tavola è stata avanzata con forza la richiesta di inserire nell'integrazione al Pit anche un patto specifico per l'agricoltura che riconosca i parchi agricoli come un soggetto della programmazione regionale.

"Una richiesta – ha dichiarato l'assessore regionale - cui mi sono impegnata, nell'ambito delle mie competenze, a dare una risposta, invitando peraltro tutti i soggetti interessati a interagire attivamente col procedimento che abbiamo avviato e che contiamo di chiudere entro dicembre". di Lorenza Pampaloni

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