Vicenda tunnel: manca un confronto pubblico

Sopralluoghi delle Commissioni Ambiente e Trasporti del Consiglio provinciale. Intanto non c'è certezza sul Centro dinamica sperimentale dell'Osmannoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2010 23:51
Vicenda tunnel: manca un confronto pubblico

Firenze– Il 29 settembre alla trasmissione “L'Inchiesta” condotta da Patrizia Menghini su RTV38, è venuta meno, all'ultimo momento, la presenza del consigliere regionale del PD Matteo Tortolini. L'invito a partecipare alla trasmissione era stato fatto anche all'assessore alle Infrastrutture Luca Ceccobao, al coordinatore settore infrastrutture PD nazionale Riccardo Conti, alle Ferrovie dello Stato; tutti hanno rifiutato. Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze denuncia mancanza di qualunque tipo di confronto con i sostenitori dell'opera, specialmente con la maggioranza in Regione Toscana.

Il Comitato contro i tunnel si sta convincendo che, all'interno delle istituzioni politiche regionali, all'interno delle Ferrovie, in Nodavia la consegna vigente è “TACERE SUI TUNNEL”, portare avanti la cantierizzazione (i lavori attuali dovrebbero essere solo per la realizzazione dei cantieri) e mettere le persone davanti al fatto compiuto, instillare la rassegnazione in chi sta maturando sempre più dubbi e contrarietà all'opera. Dopo avere svolto audizioni con l'Osservatorio ambientale, Rfi - Rete ferroviaria italiana e Italfer, le Commissioni Trasporti e Ambiente della Provincia di Firenze, presiedute da Piero Giunti e Remo Bombardieri, hanno svolto un primo sopralluogo a Firenze nella zona di Campo di Marte e in via Circondaria.

"Abbiamo potuto constatare la complessità ma anche i rischi insiti in questa opera importante e necessaria per il territorio", spiegano Giunti e Bombardieri. "Proseguiremo - aggiungono - nella visita e nel controllo dei cantieri perché niente venga sottovalutato e anche per essere garanti nei confronti di cittadini e comitati che vorranno insieme a noi monitorare la realizzazione dell'opera. Il lavoro delle commissioni condotto in questa direzione e in questi modi qualifica il lavoro della classe politica chiamata a rispondere ai cittadini".

Apprezzata la disponibilità dei responsabili dei cantieri. Il gruppo del Pd Firenze, osserva che "un'opera di grande impatto come questa, decisiva per lo sviluppo e la modernizzazione della città, deve essere fatta rispettando al massimo e in tempi certi tutti i parametri di sicurezza, ambientali e di cantierizzazione". Il gruppo del Pd in Provincia continuerà ad assicurare il suo impegno attraverso il monitoraggio e la presenza politica "nelle Istituzioni e accanto ai cittadini che, indipendentemente da posizioni pregiudiziali, vorranno contribuire con noi alla corretta realizzazione dell'opera".

Bussola dell'operazione è la scrupolosa osservanza dei punti decisi da Provincia, Comune di Firenze e Regione Toscana nell'ultimo vertice con Trenitalia. “Un conto è vedere le carte o i plastici – dicono per parte loro i consiglieri del Pdl – altro la visita dei cantieri sul posto. E da questa abbiamo, in primo luogo, potuto constatare che l'Alta Velocità a Firenze è ormai una realtà, dalla quale – lo diciamo da tempo – un città e un territorio come il nostro non potevano rimanere esclusi.

In secondo luogo abbiamo potuto apprezzare l'alto livello di professionalità e sicurezza riscontrati nei siti interessati e in particolare a Campo Marte e agli 'ex Macelli'. Il progetto, già interamente finanziato, è ormai partito. Avremo una particolare attenzione nel seguire tutti lavori e contemporaneamente ci adopereremo affinchè un'opera così importante e complessa possa avere il minor impatto possibile sulla città e che le legittime preoccupazioni dei cittadini possano trovare le giuste e opportune risposte".

Per Rifondazione "tutti i nostri dubbi e le nostre perplessità riguardo al progetto di sottoattraversamento hanno trovato conferma, la nostra determinazione nella contrarietà a quest’opera può dirsi oggi ancora più netta", spiegano i consiglieri provinciali di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi. "Nello specifico abbiamo potuto constatare che i lavori cosiddetti 'propedeutici' stanno avanzando senza che aspetti fondamentali legati al progetto siano adeguatamente approfonditi", continuano i consiglieri.

Il numero di edifici e opere sottoposte a monitoraggio "viene confermato in 270 unità prendendo in esame una fascia troppo ristretta, secondo il criterio dei soli effetti da vibrazione negli scavi e senza prendere in considerazione quelle che saranno le conseguenze di falda". Rimane "ed oggi ne abbiamo avuto conferma, il problema della collocazione dei materiali di scavo. Manca ancora l’autorizzazione per il conferimento di oltre un milione di metri cubi di terra". Marco Cordone (Lega Nord) pur essendo a favore dell'Alta Velocità, per quanto riguarda l'inizio dello scavo dell'Alta Velocità per la fine del primo trimestre del 2011, esprime "forti perplessità su queste ipotetiche date, perché mancherebbe la Via (Valutazione di Impatto Ambientale) e tutto deve ripassare dalla Conferenza dei servizi dato che il progetto è cambiato". Nuova stazione dell’Alta Velocità a Firenze, la mozione di iniziativa del gruppo Udc diventa atto della commissione Mobilità e infrastrutture presieduta da Fabrizio Mattei (Pd).

Il testo è stato approvato all’unanimità ed è frutto di una lunga discussione che ha portato all’inserimento di alcuni emendamenti. Tra questi, i più significativi ruotano attorno alla sicurezza ambientale e dei cittadini e ad una capacità di collegamento delle due stazioni (scalo di Santa Maria Novella e Area Belfiore) vincolata alla “previsione di idonee caratteristiche trasportistiche”. Di fatto la mozione impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché l’Osservatorio ambientale per il nodo fiorentino sia “immediatamente rinnovato” per consentire una “vigilanza e una tempestiva verifica” dei lavori e quindi assicurare una “adeguata tutela ambientale delle aree interessate”.

Contestualmente, si richiede di “supportare” la presenza della Regione all’interno dell’Osservatorio, dotandosi di una “specifica struttura tecnico-amministrativa”, a garanzia di sostegno e quale punto di riferimento. In merito al collegamento dei due scali, il testo impegna la Giunta a “condizionare” il futuro servizio navetta su criteri precisi: il numero di passeggeri in transito dovrà avere una capacità numerica tra 3000 e 5000, il tempo di percorrenza dovrà essere compreso nel range 5/7 minuti.

La mozione sottolinea infine che l’intervento è “necessario” e che gli impegni richiesti sono “lungi dal voler ostacolare o annullare” il progetto Alta Velocità. I consiglieri provinciali del Gruppo Pd, in seguito all’audizione nella Commissione Viabilità e Trasporti e di venerdì 24 settembre dei massimi dirigenti Rfi - Rete ferroviaria italiana che si occupano del Centro di Dinamica Sperimentale (Cds) dell’Osmannoro, esprimono "profonda preoccupazione per il rispetto degli accordi sul Polo Tecnologico Ferroviario".

Nessuna certezza, infatti, "è stata data sul livello di occupazione previsto per il Cds per il quale sono già stati spesi 80 milioni di euro: dei 100 ingegneri promessi non se ne sa più nulla!". "Non possiamo accettare cattedrali nel deserto - continuano Sara Biagiotti, Piero Giunti, Stefano Fusi, Loretta Lazzeri, Enzo Montagni e Franco Pestelli - E' necessario che sui 42 ettari di territorio occupato dal Polo Tecnologico Ferroviario, costato 250 milioni di euro, si inizino a mantenere le promesse: occupazione di qualità, collegamento con l’Università, ricadute sull’indotto.

Non possiamo aspettare altro tempo". "Il nostro impegno, affinché gli accordi sul polo Tecnologico Ferroviario siano rispettati e portati a termine in tutte le sue parti, resta alto - concludono i consiglieri - e nello specifico chiederemo un ulteriore incontro in primavera con le parti interessate al fine di verificare lo stato di avanzamento del progetto".

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