Palazzo Vecchio diventerà il Museo della città

Aperto ai fiorentini il sotterraneo di Palazzo Vecchio che ospita i resti del Teatro romano del I° secolo avanti Cristo. L'Assessore da Empoli "Questo diventerà il vero Museo di Firenze"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 2010 16:33
Palazzo Vecchio diventerà il Museo della città

Su via de' Gondi c'è un portone che non fa parte delle porte riaperte da Matteo Renzi per accedere al Palazzo dei fiorentini, ma apre la strada ad una Firenze antica e sconosciuta. Al visitatore si presentano i resti di un antico Teatro romano che nel I° secolo avanti Cristo sorgeva lì dove adesso vediamo Palazzo Vecchio. Oltre 5000 posti, forse addirittura 15000, certo faceva concorrenza a quello di Fiesole ben più conosciuto e panoramico, ma non meno prezioso ed anzi ricco di elementi architettonici rimasti conservati sotto il peso del Rinascimento. L'Assessore Giuliano da Empoli presenta il compimento dei lavori e la realizzazione del percorso museale che integrerà la visita di Palazzo Vecchio.

"Si tratta per noi di un grande evento - ha detto - se ne è parlato molto, ma adesso è una realtà, dopo sei anni di scavi grazie a chi ci ha lavorato con perizia e passione. Andiamo, come sapete - ha aggiunto - verso un ampliamento della Biblioteca delle Oblate e la conseguente dismissione del Museo 'Firenze com'era' che ad oggi occupa gli spazi attigui alla Biblioteca, e questo Palazzo diventerà il centro della cultura e della Storia di Firenze quale Museo della città" Burelle, corridoi, la cavea, gli archi perfettamente riconoscibili, i vasi, le anfore, le colonne, parti del proscenio, vetri ed elementi decorativi, ritrovate accatastate nei pozzi.

Non manca neppure il mistero di un enigma irrisolto che giunge dal passato con il rinvenimento di alcune ossa appartenenti probabilmente ad un giovane uomo, presumibilmente un operaio, oppure un addetto ai lavori dell'epoca tarda rimasto sepolto tra le macerie. Si presume, il mistero resta. Il teatro occupa una vasta porzione di terreno sotto Palazzo Vecchio e palazzo Gondi, con la cavea rivolta verso piazza della Signoria e la scena lungo via dei Leoni. Il teatro restò attivo fino al V secolo, e dopo cadde in disuso e venne via via dimenticato.

I suoi resti iniziarono gradualmente a riaffiorare nell’Ottocento quando, in occasione del trasferimento a Firenze della capitale del regno d’Italia (1865) fu intrapresa un’intensa seria di campagne di sventramento e ammodernamento del tessuto urbano. Dopo un’indagine archeologica preliminare effettuata a fine anni ’90, la vera e propria campagna di scavo si è svolta tra il 2004 e il 2010. Lo scavo è stato condotto dalla cooperativa Archeologia sotto la direzione scientifica della sovrintendenza per i beni archeologici della Toscana. La direttrice del Museo nazionale archeologico Carlotta Cianferoni si è detta entusiasta all'idea di aprire ai fiorentini questa parte di Firenze "Credo che la sensazione più bella oggi sia l'aver appreso dall'Assessore Giuliano da Empoli la volontà di far diventare Palazzo Vecchio il vero grande Museo della città nel quale si integrano perfettamente le varie epoche storiche, dai sotterranei fino ai piani nobili ed al camminamento di ronda è tutta una storia da rivivere e da scoprire" Ma Firenze non manca certo di potenzialità dal punto di vista archeologico ed anzi, svariati ritrovamenti per necessità logistiche, mancanza di fondi, ed a volte anche di idee, sono rimasti sepolti lì dove furono trovati, se non peggio, spostati altrove; come ad esempio il frutto degli scavi in piazza della Signoria, i resti ritrovati all'uscita degli Uffizi, piuttosto che il vecchio Porto Leopoldino sull'Arno. Poniamo la nostra riflessione alla dottoressa Cianferoni: "La mia soddisfazione è che in questa occasione tutto ciò che vediamo possa restare ai fiorentini, grazie anche alla Cooperativa archeologia che ha svolto un grande lavoro e che ha studiato il percorso museale".

Si possono individuare anche gli strati che si alternano nelle varie epoche tra selciati di diversa fattura, pozzi, pareti perimetrali di vecchi quartieri, il tutto sotto un Palazzo che nei secoli ha visto vari architetti avvicendarsi nell'ampliamento e nella progettazione degli spazi interni. Le visite guidate partiranno sabato prossimo, 25 settembre. Le visite guidate, a cura dell’Associazione Museo dei Ragazzi di Firenze, si svolgono nei giorni di sabato, domenica e lunedì.

Le visite, della durata di un’ora per massimo 20 persone, hanno inizio alle 11.00, 14.30, 15.30 e 16.30. In occasione delle aperture serali di Palazzo Vecchio, sono previste ulteriori visite con inizio alle 17.30 e alle 18.30. La prenotazione è obbligatoria e gratuita. Per informazioni e prenotazioni: telefono 055 276 8224 /8558, tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00; info.museoragazzi@comune.fi.it. In caso di disponibilità è possibile prenotare direttamente presso il banco informazioni del Museo di Palazzo Vecchio nell’area della biglietteria. Gli scavi sono parzialmente accessibili ai disabili motori (con accompagnatore) e non sono accessibili ai minori di 8 anni per motivi di sicurezza.

Il biglietto costa 2 euro in più rispetto al costo del solo museo di Palazzo Vecchio e comprende anche la visita a tutto il Palazzo AL

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