Due milioni per le piccole sale cinematografiche

Scaletti sul finanziamento da due milioni di euro per l’innovazione tecnologica: «Una scelta a sostegno delle piccole sale cinematografiche». 54 le domande accolte su 69, ma presto ammesse anche le altre 15

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2010 23:09
Due milioni per le piccole sale cinematografiche

di Dario Rossi Firenze- Il cinema è arte, ma anche tecnica. Gli sviluppi tecnologici, dal digitale fino al 3D, stanno diventando standard per essere competitivi sul mercato, e la Regione intende essere di sostegno in particolare alle microimprese che gestiscono le piccole sale cinematografiche in Toscana, quelle che più sentono i contraccolpi della crisi. A questo scopo sono ora disponibili i due milioni di euro di fondi europei finalizzati alla qualificazione e all'innovazione tecnologica delle piccole sale toscane.

Si tratta in particolare di consentire l'acquisto di apparecchi di proiezione e riproduzione digitale, impianti per la ricezione del segnale digitale terrestre e via satellite e la ristrutturazione e messa a norma delle cabine di proiezione, degli impianti e dei servizi adibiti a proiezione di pellicole. Il finanziamento può contribuire fino al 50 per cento dell'investimento, escluso il terzo caso (ristrutturazione e messa a norma) dove il tetto di contributo è previsto fino al 20 per cento. «Abbiamo esaminato 69 domande da tutta la Toscana – afferma l'assessore alla cultura Cristina Scaletti – e siamo in grado di finanziarne subito 54.

Per i rimanenti 15 esercizi sono però in grado di garantire un rapido inserimento nella graduatoria e raggiungere il cento per cento di accoglimento delle richieste». «Si tratta – aggiunge Scaletti – di una risposta concreta che si inserisce in modo appropriato negli indirizzi di governo della Regione nel settore cinema, che vedo indirizzato verso un sistema a rete. Dobbiamo sostenere le sale medio-piccole, quelle inserite nel tessuto cittadino, per consentire una fruizione di qualità che non trovi sbocchi soltanto nei grandi centri multisala che sono cresciuti ai margini degli aggregati urbani.

Una fruizione sociale che deve riguardare giovani e anziani, tutti i cittadini senza distinzioni e che vuole consentire la distribuzione certo delle grandi produzioni, ma anche quella del cinema indipendente e di nicchia per dare una chance di visione che altrimenti mancherebbe».

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