Vicenda Esprit: la Procura di Firenze apre un'inchiesta

Il presidente Enrico Rossi: «Siamo una casa di vetro». Piena collaborazione per fornire tutti gli atti alla magistratura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2010 23:59
Vicenda Esprit: la Procura di Firenze apre un'inchiesta

Firenze- Secondo le opposizioni ieri la Giunta Regionale non ha risposto nel merito sul caso di Viviana Viviani, direttore di Esprit e moglie dell'Assessore Salvadori. Anzi Rossi ribatteva: «quale imbarazzo, siamo orgogliosi ‎della Esprit, dell'assessore e dei risultati eccellenti grazie al privato sociale». Al termine del dibattito però il Consiglio Regionale ha votato l'istituzione della commissione d'inchiesta. E' di oggi però la notizia dell'apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Firenze in merito alla vicenda. «Come ho detto ieri in Consiglio regionale non abbiamo problemi ad inviare tutta la documentazione alla Procura della Repubblica affinché possa acquisire tutti gli elementi necessari.

Confidiamo totalmente nell'operato della magistratura». Così il presidente della Regione Enrico Rossi. «Siamo un palazzo di vetro – prosegue il presidente – e non abbiamo nulla da nascondere. Siamo pronti e disposti a dare la nostra collaborazione per fornire tutte le informazioni e gli atti che ci verranno richiesti. Ogni accertamento per verificare correttezza e regolarità su questa vicenda – conclude Rossi - è il benvenuto». “Siamo una opposizione che cerca trasparenza con la commissione d’inchiesta e i caratteri dell’efficienza con l’indagine conoscitiva.

Una opposizione che non è certo giustizialista né forcaiola, ma che fa del controllo - oltre che della proposta - la propria linea di azione. Di certo manterremo la correttezza istituzionale e personale che ha caratterizzato da sempre i rapporti tra maggioranza e opposizione, ma non rinunceremo a mettere in campo tutti gli strumenti che i regolamenti ci danno perché per noi si tratta solo di fare il nostro dovere”. Queste le parole di Stefania Fuscagni, Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, all’indomani dell’approvazione dell’istituzione della commissione d’inchiesta sul caso Esprit e a pochi giorni di distanza dall’avvio dell’indagine conoscitiva sulla formazione professionale.

“Bene hanno fatto i Consiglieri Regionale del centro-destra a ribadire in Aula che non ci interessa fare del “caso” Salvadori un ‘caso’ personale quanto, invece, un caso politico. Perché a noi non preme ‘killerare’ questo o quello – un po’ come fa la sinistra con Berlusconi - quanto mettere il ‘sistema Toscana’ sotto la lente di ingrandimento. Del resto – ha aggiunto Fuscagni – l’eccesso di burocrazia, i labirinti formali ed informali che finiscono sempre con il portare dinnanzi alla porta di qualche funzionario o politico, il muro di gomma che appare impenetrabile, la miriade di realtà che vivono in simbiosi con la politica, l’abitudine ad elargire finanziamenti o incarichi con generosità rappresentano ormai uno dei volti di questa regione.

Sia chiaro – ha precisato la Portavoce dell’Opposizione - tutte cose lecite sotto il profilo penale fino a prova contraria, ma anche tutti aspetti che dobbiamo guardare con attenzione. La commissione d’inchiesta sulla vicenda di Esprit, voluta dal PdL e appoggiata dalla Lega Nord, è una buona occasione per fare luce su un singolo e rilevantissimo caso, ma è anche una buona opportunità per capire tutti i caratteri e le caratteristiche del sistema di potere toscano. Al tempo stesso – ha concluso Fuscagni – l’indagine conoscitiva sulla formazione professionale, che ho attivato in base alla mie prerogative di Portavoce, e che nasce all’interno di un clima ovviamente meno teso e di grande cordialità, ha la volontà di capire chi sono, cosa fanno, quanti e quali risultati raggiungono le quasi 700 agenzie formative accediate nel settore della formazione professionale”.

Notizie correlate
In evidenza