Barducci contro Cenni sul Corteggio Storico 'vietato' ai cinesi

Spiega il presidente della Provincia di Firenze: “Paradossalmente la celebrazione della Sacra Cintola è proprio il risultato dell’incontro tra due mondi diversi”.

Redazione Nove da Firenze
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10 settembre 2010 18:00
Barducci contro Cenni sul Corteggio Storico 'vietato' ai cinesi

“La scelta del sindaco di Prato di vietare il Corteggio Storico ad una rappresentanza degli immigrati, offende sia i valori di civiltà che il senso religioso che sono racchiusi nella festa pratese e nel culto della Madonna della Cintola”. Con queste parole il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, solidarizza con le scelte compiute da Lamberto Gestri, presidente della Provincia di Prato, il quale - in segno di protesta - ha deciso di non partecipare al corteo in veste ufficiale. “Si è trattato di un gesto simbolico che è servito a marcare la distanza da una decisione assurda presa dal sindaco di Prato – aggiunge Barducci -.

Una decisione che, al di là delle considerazioni di carattere sociale e politico, finisce per non rispettare neanche quell’incrocio di valori laici e religiosi, che vengono simbolicamente rappresentati dalle tre chiavi che aprono lo scrigno della Sacra Cintola”. “Paradossalmente – conclude il presidente della Provincia di Firenze – la tradizionale celebrazione della Sacra Cintola da parte dei pratesi è proprio il risultato dell’incontro tra due mondi diversi: quello occidentale e quello mediorientale.

E’ anche il frutto dell’incontro tra due persone diverse: quello che, secondo la leggenda, sarebbe avvenuto a Gerusalemme tra il mercante pratese Michele Dagomari e la giovane Maria, figlia di un sacerdote di rito orientale. Ecco perché il divieto imposto oggi dal sindaco nei confronti degli immigrati appare un assurdo storico anche nei confronti della stessa tradizione popolare”.

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