Vacanze 2010: zaino in spalla e fotocamera digitale

E' la “Generazione Bite More”: giovani, tra i 18 e 35 anni, che sono partiti con zaino in spalla, fotocamera digitale e senza un programma ben preciso.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 agosto 2010 19:31
Vacanze 2010: zaino in spalla e fotocamera digitale

6 ragazzi su 10 hanno snobbano i soliti giri turistici e i costosi alberghi super lusso. Da Londra a Pechino, da New York a Formentera la tendenza dell’estate è stata la “Generazione Bite More”: giovani, tra i 18 e 35 anni, che sono partiti con zaino in spalla, fotocamera digitale e senza un programma ben preciso. La missione? “Mordere” ogni istante del loro viaggio. La crisi economica da un lato e la ricerca sempre di nuove emozioni dall’altro hanno cambiato il modo di viaggiare dei giovani che, quest’estate, hanno organizzato il viaggio in maniera insolita (63%).

Gli addetti ai lavori la chiamano “Generazione Bite more” (letteralmente “mordi di più”) e sono loro che hanno “assaltato” le spiagge e le metropoli più belle del mondo, sfruttando mezzi super veloci e nuove tecnologie (67%). Ma chi sono e come viaggiano i Bite More? Provenienti da ogni parte del mondo, iper tecnologici (53%) e spinti da una voglia irrefrenabile di scoperta e avventura che li porta ad odiare l’all inclusive (48%). Sono amanti di sport come il surf e di serate passate intorno ad un falò o ad una festa con amici appena conosciuti (38%).

Ma sono anche attenti e interessati al valore storico-artistico e culturale dei luoghi che visitano (46%), appuntando ogni avvenimento o incontro particolare nel diario di viaggio che portano sempre con sé (58%). Scelgono la meta da raggiungere quasi a caso e il loro abbigliamento è casual (71%). Non passano mai più di 3/4 giorni in un posto (61%) e cambiano almeno 3 mete durante il viaggio (47%). Parola d’ordine? Divertimento assoluto. È quanto emerge da uno studio promosso da Motta Gelati e realizzato attraverso un monitoraggio internazionale su 1.800 utenti di web blog, forum, community specializzate sul turismo e sui più importanti social network, tra cui Facebook e Twitter.

Inoltre si è chiesto un parere a 70 tra tour operator, gestori di hotel e sociologi su qual è stato il modo di viaggiare dei giovani quest’estate e sulle motivazioni alla base della loro scelta. La crisi economica crea la “Generazione Bite More”. Ottimisti e socievoli per natura, hanno una spiccata voglia di avventura. Amanti dello sport e delle feste, si trovano a proprio agio in qualunque luogo e non sono maniaci della tintarella perfetta. Sono ormai lontani i tempi in cui bastava andare a pochi chilometri da casa per sentirsi appagati e pensare di aver passato delle splendide vacanze.

Grazie ai nuovi mezzi di comunicazione e ai trasporti iper veloci che riducono vertiginosamente le distanze, cambia il modo di trascorrere le vacanze dei giovani (63%). E figlio dei tempi è il fenomeno esploso nell’estate 2010: la “Generazione bite more”. Giovani acculturati, pieni di vita e iper tecnologici che non hanno alcun limite spazio-temporale e che vivono le loro vacanze sfruttando ogni istante, saltando da una parte all’altra del mondo e pronti a qualunque tipo di esperienza (57%). Ma qual è l’identikit del Bite More? Sono giovani con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, la cui unica missione è “mordere” la vita istante per istante, mai in modo banale ma cercando sempre nuove esperienze da condividere con amici o con compagni di viaggio di volta in volta occasionali che, come loro, non vivono in modo convenzionale (61%).

Anche se la parola d’ordine dei loro viaggi è libertà a 360°, non sono alla ricerca di esperienze estreme, ma solo di emozioni pure (afferma il 53% degli esperti). Ecco perché non è difficile vederli il giorno prima dormire in una barca in spiaggia sotto le stelle e l’indomani trovarli che saltano e ballano nella festa più cool e alternativa di una metropoli. Non, però, uno dei soliti party “pettinati” e in cui trovi gente in vetrina che si osserva con il drink in mano e lo sguardo triste e annoiato, ma delle feste che possono anche trasformarsi in una lotta di cuscini o in giochi di gruppo, che l’indomani raccontano in spiaggia agli amici (secondo 4 intervistati su 10). Cosa li spinge, dunque, ad intraprendere viaggi del genere? Secondo gli esperti, per i Bite More è fondamentale fare tutto ciò che li fa stare bene, senza seguire forzatamente le tendenze del momento (67%).

Per viaggiare, infatti, hanno bisogno del minimo indispensabile: considerano il mondo casa loro (51%), sono a proprio agio in qualunque situazione (49%) e non si perdono mai d’animo (43%). Grazie al loro ottimismo sono capaci di trovare sempre la soluzione in ogni occasione, anche se dovessero arrivare in una città come Londra o Berlino con pochissimi soldi in tasca o ritrovarsi sperduti nel deserto del Sahara. Credono che tutto sia possibile e, anzi, la sfida li eccita (71%). Considerano le grandi città come degli immensi luoghi di incontri e di avventura, ma non tralasciano mai di apprezzare anche il valore artistico e culturale dei luoghi in cui si trovano (35%).

In spiaggia, invece, non sprecano il loro tempo a cercare di avere la tintarella perfetta ma, amanti delle sfide, praticano sport come il surf o il beach volley (65%). Un Bite More ha sempre con sè zaino, fotocamera digitale, lettore mp3 e diario di viaggio. Scelgono la destinazione da raggiungere quasi a caso e cambiano almeno 3 mete durante il viaggio, per andare in cerca di nuove emozioni Lo stile è inconfondibile ed è quello di chi, pur non ostentando, ha sempre l’abbigliamento giusto e adatto al contesto in cui si trova (come sostiene il 67% degli esperti).

Li vedi in giro per le più belle città del mondo, da Berlino a Parigi, da Amsterdam a Londra e li puoi riconoscere per il loro look: t-shirt, jeans o bermuda colorati, felpa con il cappuccio e sneakers, cartina in mano e l’atteggiamento classico di chi ha voglia di conoscere e scoprire un luogo mai visto prima (44%). Quando invece sono in spiaggia sono quelli che, infradito ai piedi e costumi molto colorati, si cimentano nelle attività più divertenti ed emozionanti che possono essere fatte in spiaggia (51%).

Sono, infatti, “Bite More” i surfisti che vedi cavalcare le onde o i giocatori di beach volley che si esibiscono in tuffi o acrobazie particolari durante una partita tra amici (39%). La sera sono quei gruppi di ragazzi che si riuniscono intorno ad un falò, cantando e bevendo qualcosa in allegria, oppure in qualche festa improvvisata a casa di qualcuno appena conosciuto (42%). Ma quello che li rende realmente riconoscibili sono alcuni accessori immancabili e necessari per un Bite More. Innanzitutto lo zaino a spalla, dentro il quale portano sempre con sè il minimo indispensabile, che gli permette di essere pronti ad ogni evenienza ed impeccabili in ogni circostanza come: occhiali da sole, telo mare e cappellino (65%).

Una cosa della quale non si priverebbero mai è la fotocamera digitale, grazie alla quale riescono a riportare a casa alla fine del viaggio tutti i volti degli amici incontrati e conosciuti, con i quali hanno condiviso momenti magici e indimenticabili, e i luoghi più belli visitati (78%). Immancabile per un vero Bite More anche il diario di viaggio, una piccola agenda nella quale trascrivere e appuntare tutte le emozioni provate e raccogliere le dediche degli amici incontrati (55%). Infine, non possono fare a meno del lettore mp3, la colonna sonora che li accompagna durante le giornate estive e dà il giusto ritmo al loro viaggio (47%). La scelta della meta avviene quasi per caso, tanto per loro spesso rappresenta solo il punto di partenza di un viaggio che può riservare qualunque sorpresa e che può portare anche in luoghi impensabili (come sostiene il 51% degli esperti).

Secondo un “Bite More”, infatti, bisogna essere sempre pronti a spostarsi e leggeri per poter visitare a fondo i posti nei quali ci si trova (33%). Non sono fissati con delle mete in particolare, ma riescono a trarre il meglio da ogni posto, in base a ciò che offre e alle peculiarità che lo caratterizzano (53%).

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