Museo del Risorgimento, Giani: “Apriamolo nel complesso dello Stibbert”

Il presidente del consiglio comunale: “sarebbe il più bel regalo di Firenze per i 150 anni dell’Unità d’Italia”. Subì gravi danni per l'alluvione del 1966

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2010 15:16
Museo del Risorgimento, Giani: “Apriamolo nel complesso dello Stibbert”

"L’dea che ho maturato in queste settimane è quella di adattare come ambiente espositivo per la storia del Risorgimento a Firenze ed in Toscana il Palazzo inserito nel complesso Stibbert di via Montughi oggi inutilizzato perché da ristrutturare adiacente alla Limonaia progettata da Poggi la cui ristrutturazione completammo nel novembre 2008”. Lo ha detto il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani . “Alla luce dei nuovi sviluppi – ha specificato Giani- sono consapevole che la cosa più opportuna sarà quella di creare non un autonomo museo ma quella di associare ad una struttura esistente ampia esposizione della sezione risorgimento.

Il Museo del Risorgimento diventerebbe quindi una sezione autonoma del museo Stibbert con evidente armonia storica per Federico Stibbert fu ardente patriota risorgimentale e partecipò direttamente nel 1866 alla terza guerra di indipendenza. Il Museo Stibbert è interamente proprietà comunale e i costi della ristrutturazione degli ambienti dedicati al Risorgimento si integrerebbero con la gestione complessiva del Museo non avendo quindi la necessità di creare un nuovo ente o strutture dotate di un numero particolarmente numeroso di nuovo personale.

Sarebbe però questo il più bel regalo di Firenze per i 150 anni dell’unità d’Italia considerando che la nostra città fino agli anni trenta era famosa in Italia per il Museo del Risorgimento per importanza secondo solo a Torino. I pezzi di quel Museo erano collocati nel chiostro grande di Santa Maria Novella che fui smobilitato per lasciare maggiori spazio alla suola sotto ufficiali dei carabinieri, ma da allora quei documenti, cimeli, quadri, statue dei personaggi illustri, medaglie, bandiere, camice rosse, uniformi, non sono stati dispersi ma invece collocati nei depositi (seminterrato del Museo Firenze Com’Era , Oblate, etc..)sottratto alla visone del pubblico e degli studiosi.

Sono convinto che per un’iniziativa del genere potrebbe crearsi un comitato promotore in grado di raccogliere risorse anche da sponsor privati e dalle istituzioni pubbliche interessate a dare un contributo in vista del 150esimo dell’Unità d’Italia che avrà certamente anche risvolti politici”. Giani è arrivato a questa proposta “dopo la tramontata ipotesi su cui si è lavorato per alcuni anni e che vedeva il Museo del Risorgimento collocato alle Murate dove invece l’assessorato alla cultura ha previsto altre funzioni, diventa attuale proprio nella prospettiva dei 150 anni dell’unità d’Italia quando da parte del Comune di Firenze dovrà emergere quanto meno un ipotesi di lavoro.

In precedenza – ha spiegato il presidente del consiglio comunale- si era teso a lavorare sull’idea che il Museo del Risorgimento e della Liberazione poteva intendersi come affermazione della libertà e della democrazia in continuità storica attualizzata dei valori che avevano animato il Risorgimento in Italia. La positiva risposta data dal sindaco Matteo Renzi alle associazioni della Resistenza nei giorni scorsi per quanto riguarda il Museo della Liberazione da realizzare in piazza Tasso porta nuovamente a scindere le due questioni.

Io per primo avevo affidato molte speranze alla possibilità di far riemergere dai depositi i cimeli del risorgimento di cui il Comune ha più di 5000 pezzi attraverso la mostra che ebbe grande successo in Sala d’Arme nel maggio 2009". (lb)

Notizie correlate
In evidenza