Niente più raggi X sulla poltrona del dentista. Da Livorno una nuova tecnica

Presentato a Istanbul il nuovo studio livornese nato dalla collaborazione fra Radiologia e Odontostomatologia per evitare radiazioni tramite la Risonanza magnetica.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2010 14:57
Niente più raggi X sulla poltrona del dentista. Da Livorno una nuova tecnica

Stop ai raggi X sulla poltrona del dentista. Parla “livornese” il nuovo studio presentato a livello internazionale che prevede l’utilizzo della Risonanza magnetica al posto del tradizionale esame radiografico per “fotografare” la bocca dei pazienti evitando di esporli a radiazioni. “La procedura – spiega Fabio Ferretti, radiologo specialista in Odontoiatria e firmatario dello studio assieme a Michele Malventi, direttore dell’Unità operativa di Radiologia – si basa sull'uso della risonanza magnetica in campo odontoiatrico e maxillofacciale in sostituzione dell'esame “Dentascan”, che aldilà della sua utilità, determina nei pazienti un assorbimento di raggi X che, quando possibile, è sempre meglio limitare.

Lo studio portato avanti con la collaborazione della sezione di Odontostomatologia diretta dal collega Roberto Malasoma ha così portato alla selezione di pazienti, soprattutto giovani, per i quali abbiamo utilizzato la procedura applicandola alla valutazione del dente del giudizio incluso. La risonanza magnetica ha dato così un risultato diagnostico pari, se non migliore, rispetto al metodo tradizionale, evitando al paziente l’assorbimento di radiazioni”. Il riconoscimento del valore dello studio svolto è arrivato prima dalla rivista di maggiore impatto, nel campo scientifico, a livello mondiale DentomaxilloFacial Radiology e poi dalla richiesta di presentare lo studio allo European Congress of Maxillofacial Radiology che si è tenuto nei giorni scorsi a Istanbul dove il dottor Ferretti, oltre ad essere il solo italiano invitato a relazionare, era anche l’unico al di fuori delle organizzazioni universitarie per loro natura più inclini alla ricerca.

“Studi di questo genere – dice Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda Usl 6 di Livorno – oltre a far apprezzare al livello internazionale l’opera dei nostri professionisti rappresentano un importante traguardo per la nostra Sanità e soprattutto per i cittadini, nostro costante riferimento, che possono usufruire di un servizio sempre migliore e al passo con le costanti innovazioni tecniche”.

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