Seves: istituito un tavolo tecnico per la riapertura

Lo stabilimento fiorentino della Seves, multinazionale che produce mattoni di vetro, dà lavoro a 165 lavoratori, ma da un anno ha cessato la produzione con 135 lavoratori in cassa integrazione a zero ore.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2010 19:01
Seves: istituito un tavolo tecnico per la riapertura

Un tavolo tecnico per verificare le possibilità concrete per far ripartire la produzione e un incontro tra le organizzazioni sindacali e l'amministratore delegato di Seves. Sono questi i risultati dell'incontro che si è svolto oggi a Firenze nella sede della Regione Toscana alla presenza dell'assessore all'attività produttive Gianfranco Simoncini con i vertici dell'azienda fiorentina, le organizzazioni sindacali aziendali, Rsu, Provincia e Comune di Firenze. Incontro che si è concluso con la sigla di un accordo tra le parti che prevede l'istituzione di un tavolo tecnico coordinato dalla Provincia che dovrà verificare "le possibilità concrete – si legge nel documento – per dare corso alla ripresa delle attività produttive nei tempi più brevi possibile, attraverso la realizzazione e accensione di un forno fusorio". Altro elemento importante è stato l'impegno, da parte dei vertici aziendali, di un incontro del tavolo politico alla presenza dell'amministratore delegato di Seves come chiedevano i sindacati.

Entro un mese da oggi si svolgerà poi in sede regionale un incontro per verificare i risultati del tavolo. Positivo il commento dell'assessore Simoncini. "Un passo importante per dare una speranza ai lavoratori – ha detto – come importante è stata la volontà dell'azienda di mantenere la centralità dello stabilimento di Firenze. Tutto questo dovrà passare, ovviamente, per un'analisi della situazione dei mercati, degli accordi sindacali già stipulati a suo tempo e dall'esame delle scorte presenti in magazzino". Lo stabilimento fiorentino della Seves, multinazionale che produce mattoni di vetro, dà lavoro a 165 lavoratori, ma da un anno ha cessato la produzione con 135 lavoratori in cassa integrazione a zero ore. di Fabrizio Lucarini

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