Termovalorizzatore: il sindaco di San Casciano stoppa le polemiche

Il primo cittadino ha precisato con chiarezza alla Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio provinciale che nessuno pensa di fermare il piano provinciale dei rifiuti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 maggio 2010 16:11
Termovalorizzatore: il sindaco di San Casciano stoppa le polemiche

Dopo le dichiarazioni del sindaco di Greve in Chianti sulla moratoria per cinque anni del termovalorizzatore di Testi, ieri la Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio provinciale, presieduta da Remo Bombardieri, ha incontrato il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini. A nome dei Comuni che per lo smaltimento dei rifiuti rientrano nella gestione della Safi (Chianti, Fiesole e Scandicci) Pescini ha dettagliatamente informato sullo stato della situazione: dalla fusione tra Safi e Quadrifoglio, in dirittura d'arrivo e condizione utile al riordino del settore, alla filiera nel Chianti comprensiva delle Sibille, del cementificio della Sacci e del sito di Testi.

Su richiesta dei commissari, Pescini è entrato nel merito delle posizioni espresse dal sindaco di Greve. Pescini ha sottolineato che vanno riconosciute le criticità dei Comuni del Chianti evidenziate dal sindaco Bencistà in ordine alla tutela ambientale e sanitaria, ma ha precisato con chiarezza che nessuno pensa di fermare il piano provinciale dei rifiuti. Il gestore unico che nascerà dalla fusione tra Safi e Quadrifoglio rientra in questo percorso. L'incontro è stato unanimemente considerato utile e chiarificatore.

Per parte sua il gruppo Pd del Consiglio provinciale esprime piena soddisfazione per l'incontro svoltosi in Provincia, titolare del Piano rifiuti, che "nella sede più appropriata ha consentito di ripristinare un clima di certezza e di esprimere definitivamente la posizione unitaria dei Comuni dell'area. Bisogna tuttavia tenere in debita considerazione le preoccupazioni del sindaco di Greve riferite agli aspetti ambientali e sanitari, del resto previsti per legge". Inutile pertanto "proporre o riproporre speculazioni politiche per indicare divisioni o posizioni contrari nella maggioranza al piano dei rifiuti". Le reazioni "Pertanto - ironizza il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale Andrea Calò - i Comuni del Chianti manterranno la linea precedentemente stabilita dal Piano provinciale dei rifiuti, ovvero quello di bruciare, bruciare, bruciare…".

"Affossata la ritrovata sensibilità per i temi ambientali e sanitari" ora il Pd "contrariamente alla volontà delle popolazioni locali e sordo a qualsiasi proposta alternativa (quale per esempio il trattamento a freddo) ha deciso di consegnare anche questo pezzo di territorio ad una modalità di gestione dei rifiuti lontana dalle affermazioni di sostenibilità e più vicina al mercato". Non si parlerebbe più di come "migliorare le performance di riduzione differenziazione spinta, recupero dei rifiuti, sistema porta a porta".

Ora, conclude Calò, il sindaco di Greve e il Pd "dovranno spiegare ai cittadini e al Consiglio comunale grevigiano questo nuovo cambio di 'giubba'. Noi andremo avanti nella proposta della moratoria". Massimo Lensi, consigliere del Pdl, rileva con piacere che "sono finite le polemiche sul termovalorizzatore nel Chianti. Sarà anche vero - aggiunge Lensi - che è tornato il sereno, ma è altrettanto vero che i problemi sono ancora tutti lì sul tavolo, dalle contestazioni dei cittadini per il termovalorizzatore a Testi fino alla fusione senza prospettiva strategica di Safi con Quadrifoglio".

La posizione del sindaco di Greve è "a mio avviso un segnale importante da leggere anche nella prospettiva di un protagonismo di quei territori che rischia di essere travolto dalle strategie della Regione Toscana in termini di rifiuti". La foto, a puro titolo esemplificativo, è tratta dall'album di Slesia su Flickr.

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