Il 9 maggio "The Pacific" arriva sul canale 301 di SKY. C'è attesa per i primi due episodi della miniserie, trasmessa a partire da domenica prossima. Dopo la loro collaborazione in "Salvate il soldato Ryan" e nella serie "Band of Brothers", il duo Steven Spielberg e Tom Hanks, sotto il marchio di produzione Hbo, si riunisce per dare vita a una mini-serie da 200 milioni di dollari. La serie racconta la seconda guerra mondiale in 10 puntate e in Italia sarà in onda su Sky cinema 1 HD. Con The Pacific, è la volta della campagna americana sul versante orientale, cominciata con la battaglia di Guadalcanal, che ebbe luogo tra il 7 agosto 1942 e il 9 febbraio 1943 nell'arcipelago delle Isole Salomone.
La distruzione della flotta degli incrociatori e il successivo abbandono da parte del convoglio mise gli americani sbarcati nell'isola in una condizione disperata che si protrasse per 30 giorni, ma che riuscì ad impedire l'avanzata giapponese. The Pacific segue la stessa tecnicha di ricostruzione documentaria, già adottata in "Salvate il soldato Ryan". Il soggetto origina cioè da un lavoro documentaristico di raccolta delle testimonianze dirette dei protagonisti, preferibilmente soldati e marines.
Ogni puntata ha inizio addirittura con immagini di repertorio originali, con un approccio stile History Channel. Ad esso si aggiunge un'intonazione narrativa e una cura nella ricostruzione scenografica che strizza l'occhio ad un'altra pietra miliare del cinema di guerra, "La sottile linea rossa" di Terrence Malick, premiata con l'Orso d'oro nel 1998. E' con queste note di poesia epica che vengono raccontate le peripezie personali del gruppo di soldati protagonisti. Peccato che, a differenza che in The Thin Red Line, alla base non ci sia il romanzo di James Jones, né il supporto di un cast del calibro di Sean Penn, Nick Nolte, Elias Koteas e John Savage. Almeno per quanto riguarda le prime due puntate, viste in anteprima da Nove da Firenze, si apprezza sopratutto l'autenticità di questo war-movies fatto di esplosioni e schizzi di sangue di un'umanità in pena, che lotta per salvare la vita e la propria dignità.
Non molto altro si può dire, forse a causa di un cast che non spicca per particolari individualità personali, tanto da non consentire agli sceneggiatori alcun virtuosismo dei dialoghi, che obiettivamente non rifulgono nella media del dignitoso panorama dei serial contemporanei.
