Pdl: ''Vietare la vendita delle maglie della Juventus a Firenze''

Cellai, Torselli e Tenerani: "Se l’aumento esponenziale della Cosap è 'la punizione' per la non fiorentinità di San Lorenzo allora troviamo il rimedio".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2010 18:52
Pdl: ''Vietare la vendita delle maglie della Juventus a Firenze''

“Destra significa da sempre provocazione culturale. Ed è esattamente questo lo spirito dell’ordine del giorno da noi presentato in Consiglio comunale in discussione martedì con il quale proponiamo di vietare la vendita delle maglie della Juventus nel territorio comunale”. E' quanto dichiarano in una nota stampa i consiglieri del Pdl Jacopo Cellai, Francesco Torselli e Mario Tenerani. “Il mercato di San Lorenzo è stato al centro del dibattito di questi giorni per gli aumenti esponenziali della Cosap decisi dalla Giunta Renzi.

Agli ambulanti che rischiano di non arrivare a fine mese e che hanno espresso la paura di 'chiudere bottega' come si dice a Firenze il sindaco ha replicato esibendo in Consiglio comunale alcuni oggetti in vendita nelle bancarelle del medesimo che dimostrano a suo parere come San Lorenzo abbia perso quella fiorentinità di cui doveva esser garante. Tra questi oggetti c’era proprio la maglia della Juventus, insieme alla statuetta raffigurante la torre di Pisa e al grembiule con la stampa del David che ne 'evidenzia' gli attributi.

Una provocazione, quella di Renzi. Se l’aumento esponenziale della Cosap è 'la punizione' per la non fiorentinità di San Lorenzo legata alla vendita di detti oggetti allora troviamo il rimedio” aggiungono i tre consiglieri. “Ecco dove sta la nostra provocazione. Anzi, avrebbe dovuto essere Renzi stesso, o il suo Pd, a scrivere questo ordine del giorno. Insieme a quello per vietare la vendita della torre di Pisa e il grembiule col David. Sono loro - spiegano i membri del Pdl - che hanno posto il problema della vendita di questi oggetti che sembrano 'offendere' Firenze”. “Se qualcuno ha da ridire sulla presunta non serietà degli scriventi vorremo sapere cosa ne pensa di quanto asserito dal sindaco e come mai nei suoi confronti non sia emerso questo dubbio sulla serietà del suo agire, anzi del suo dire.

Oltre alla questione fiorentina - aggiungono però Jacopo Cellai, Francesco Torselli e Mario Tenerani - c’è un’altra provocazione di carattere nazionale in questo ordine del giorno”. “Quest’anno sono state vietate dall’autorità competente tante, troppe trasferte ai tifosi di varie squadre di serie A, per colpa di pochi pseudo tifosi idioti in alcuni casi, per motivi di prevenzione in altri. Il Governo Berlusconi ha messo in campo politiche di prevenzione sulla sicurezza intelligenti ed apprezzabili, basti pensare all’implementazione dei sistemi di videosorveglianza nelle città finanziate dallo stesso.

Ma in merito agli accessi negli stadi non abbiamo condiviso certe scelte di prevenzione, che hanno sottratto a tantissimi tifosi il sacrosanto diritto di manifestare la propria passione calcistica e che hanno 'condizionato' le stesse partite, dato che le squadre che giocano senza i propri tifosi sono ovviamente indebolite. Se insistiamo in una logica preventiva di questo genere la conseguenza naturale è il divieto di vendere maglie della Juventus a Firenze. Molti turisti ignari dell’attrito storico che esiste fra Fiorentina e Juventus acquistano la maglia bianconera e la indossano.

Chi può negare che l’ignaro turista rischi alla meglio di essere apostrofato in malo modo? Non è forse una misura preventiva alla stregua di un divieto di trasferta? E’ del tutto evidente che nessuno di noi pensasse realisticamente a vietare la vendita della maglia della Juventus. Siamo il Popolo della libertà noi, se qualcuno lo avesse dimenticato. E da sempre ci battiamo per gli stadi senza barriere. Se avessimo scritto un articolato documento politico non avremmo mai suscitato l’attenzione che abbiamo ottenuto, che ci consente di focalizzare l’attenzione su un diritto alla libertà di manifestazione e di movimento in merito agli stadi che troppe volte quest’anno è stato limitato.

E che ci consente di far riflettere i fiorentini sulle provocazioni, che in questo caso non provengono da noi, ma dal primo cittadino. Non abbiamo fatto altro che dimostrare cosa significa tradurre in atti le parole. Per dirla in termini calcistici - concludono Jacopo Cellai, Francesco Torselli e Mario Tenerani -, la provocazione è andata a segno”. Nell'immagine Alessandro Del Piero, giocatore simbolo della Juventus.

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