Parco della Musica: il TAR non blocca il cantiere

A Firenze il costo dell'auditorium aumenta del 150%. Matteo Renzi: «Le grandi opere cittadine sono bloccate per vicende nazionali»

Redazione Nove da Firenze
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24 marzo 2010 21:25
Parco della Musica: il TAR non blocca il cantiere

Per il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, questo "é il momento di realizzare le opere" così che confida in un nuovo Auditorium per il Maggio Musicale del 2011. Ma sul cantiere pesa l'Illegittimità della gara per la costruzione del Nuovo parco della Musica di Firenze stabilita dal Tar del Lazio che blocca l'appalto accogliendo il ricorso della la Giafi costruzioni. L'auditorium è anche una delle opere finite nel mirino della procura di Firenze per l'inchiesta sui grandi eventi. Che cosa accadrà alla Leopolda, dato che il Tar ha annullato tutti gli atti della gara, incluso il bando? Adesso giunge la lettura delle motivazioni del Tar del Lazio e l'amministrazione reagisce con sollievo perché la sentenza non blocca il cantiere.

"La gara per l'Auditorium è stata gestita in modo illegittimo e il progetto vincitore non aveva le carte per vincere" scrive il TAR nella sentenza, annullando l'aggiudicazione dell'appalto per il Parco della Musica e riconoscendo alla ditta ricorrente un risarcimento di 3 milioni e 177 mila euro. Si sta quindi costruendo un auditorium diverso da quello richiesto, con il rischio di "determinare una struttura funzionalmente inadeguata" -aggiunge il TAR- per un costo che è già il triplo, senza contare i risarcimenti.

Eppure, si va avanti. "Facciamo sempre più fatica a comprendere la logica dell'amministrazione -commenta la consigliera comunale Ornella De Zordo- felice che la sentenza non blocchi il cantiere, contenta di impegnare oltre 40 milioni di euro su un'opera sotto inchiesta nata da una gara illegittima. Qualcuno pensa forse che questo sia il metodo giusto per sbloccare uno dei cantieri fermi in città? Al contrario, si rischia di trovarsi poi in situazioni inestricabili, come per la Scuola dei Carabinieri.

In barba alla mitizzazione del fare che da più parti si sente pericolosamente echeggiare in città, con poca attenzione al cosa e al come fare".

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