Allo Stensen di Firenze Prodi, Fini e Rosi Bindi

La formula degli incontri sarà quella di una conversazione con ospiti di provata esperienza e competenza: domande sul tema rivolte in particolare da studenti e giovani ricercatori universitari.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2010 15:12
Allo Stensen di Firenze Prodi, Fini e Rosi Bindi

In una società caratterizzata da crescenti tensioni civili, sociali e politiche, è opportuno offrire occasioni di riflessione comune a tutti quei cittadini che sentono l'esigenza di contribuire personalmente ai profondi mutamenti culturali e sociali in corso, attraverso la responsabile assunzione delle inedite e forse epocali sfide che si prospettano nel delicato momento storico che stiamo vivendo. Ecco perché la Fondazione Niels Stensen dei gesuiti di Firenze promuove "Il Cittadino e il Senso dello Stato", ossia una serie di incontri e conversazioni con politici, sociologi ed esponenti di diverse tradizioni socio-culturali.

I primi tre incontri si svolgeranno tra marzo e maggio 2010 presso l’auditorium Stensen (viale don Minzoni 25, Firenze, ingresso libero) ed ospiteranno Romano Prodi (27 marzo), Gianfranco Fini (23 aprile) e Rosi Bindi (a maggio, data da definire). La formula degli incontri sarà quella di una conversazione con ospiti di provata esperienza e competenza: domande sul tema rivolte in particolare da studenti e giovani ricercatori universitari. Il primo incontro, con Romano Prodi, è organizzato in collaborazione con l’Associazione Neodemos, nella forma di un dibattito - coordinato da Massimo Livi Bacci - che verterà, tra l'altro, sull'Europa, l'immigrazione e l'integrazione. “L’idea di questi incontri – spiega padre Ennio Brovedani sj, presidente della Fondazione Stensen - nasce dalla sempre più diffusa esigenza di disporre di un luogo di riflessione e di incontro sulle crescenti tensioni civili, politiche e sociali cui assistiamo da qualche anno, in quasi tutti gli ambiti relazionali e istituzionali”.

“Tensioni – continua Brovedani - che ci pongono preoccupanti interrogativi sul degrado del nostro discorso pubblico e sul senso dello Stato e delle Istituzioni, sempre più diffuso in ambienti giuridici e politici tutt'altro che marginali. Per memoria e esperienza, sappiamo che il senso dello Stato nasce dalla storia di un Paese e dal sentimento d’appartenenza dei suoi cittadini. Altrimenti tutti i conclamati valori permangono ‘astratti’, tutte le ricostruzioni costituzionali risultano fragili e tutte le espressioni simboliche si svuotano di contenuti, con il rischio di vanificare lo stesso patrimonio morale e culturale del nostro Paese”. Nella foto, d'archivio, Gianfranco Fini con Nicholas Negroponte.

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