Convegno sulla città metropolitana giovedì prossimo

“Progettare la città metropolitana” nel Salone de’Dugento a Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2010 19:37
Convegno sulla città metropolitana giovedì prossimo

“Riaprire il dossier della città metropolitana nel momento in cui comuni e province sono amministrati dai nuovi eletti e la Regione sta per andare ad elezioni”. Così il presidente della commissione Affari Istituzionali Valdo Spini descrive la finalità del convegno “Progettare la città metropolitana”, che si svolgerà giovedì prossimo, 11 febbraio, nel Salone de’Dugento a Palazzo Vecchio. Spini ha presentato questa mattina alla stampa caratteristiche e contenuti dell’evento che si preannuncia di respiro nazionale. Caratteristica del convegno è mettere a confronto: rappresentanti delle istituzioni (governo, regione provincia, comuni); esperti (interverranno Paolo Caretti, Alessandro Petretto, Antonio Brancasi, Giuseppe Boatti, Nicola Bellini) ed esponenti della società civile, produttiva e del lavoro. “Perché non far partire da Firenze la prima applicazione sia del nuovo titolo V della Costituzione che della legge 42 sul federalismo fiscale? – ha notato il presidente Spini –.

In effetti, per ora dalle città metropolitane individuate sulla carta dalla legge non si è mossa alcuna iniziativa. Le più importanti città, Roma, Milano la stessa Venezia, hanno preferito puntare su leggi o provvedimenti speciali, Roma Capitale, Legge speciale per Venezia, Expo 2015 per Milano. Di fatto per ora, in un mondo in cui le aree metropolitane o le città metropolitane hanno un peso sempre maggiore e che, d’altro canto, sono anche i luoghi più caratterizzanti della battaglia per l’ambiente, le previsioni sia costituzionali che legislative sono rimaste lettera morta.

Questo convegno non è un punto di arrivo in questa direzione: c’è molto da fare per arrivare ad una soluzione del problema. Ma può costituire un efficace punto di partenza, mettere ordine in una selva di disposizioni giuridiche e di ipotesi e di proposte progettuali”. La vicepresidente della commissione, Maria Federica Giuliani ha notato come “chi abita a Lastra a Signa, piuttosto che a Fiesole, alla domanda ‘dove abiti’ risponde ‘a Firenze’”. “La città metropolitana è già da tempo percepita come tale dai cittadini – ha aggiunto Giuliani – ma purtroppo le norme sono rimaste molto indietro, e si demanda a un referendum scelte che dovrebbero essere al contrario fatte proprie dal Parlamento”.

“Sarà un convegno di alto livello – ha invece commentato Bianca Maria Giocoli, membro della commissione in quota PdL – ed è sicuramente un bene che si torni a parlare del tema. Purtroppo, non posso nascondere di essere pessimista sulla reale possibilità di realizzare la città metropolitana a Firenze, e come PdL restiamo comunque contrari all’ente se inteso come ennesimo carrozzone mangia-soldi pubblici. Ci auguriamo che, anche grazie al coordinamento del presidente Spini, stavolta si possa elevare il tono del dibattito”.

(fdr) I contenuti del convegno L’area fiorentina Le statistiche che siamo in grado di distribuire, grazie al lavoro compiuto dal competente ufficio del Comune di Firenze, sono chiare. Esse prendono in considerazione gli undici i comuni dell’area fiorentina e dimostrano che essa esiste ed ha una sua omogeneità. La popolazione che a Firenze è in netta diminuzione, nell’area fiorentina presenta una sua stabilità che ne fa una zona omogenea. Firenze passa dai 457.417 abitanti del 1981 ai 365.659 del 2008 ma l’area fiorentina come tale nello stesso periodo ne perde molto meno, da 709.476, a 635.231.

Di più, nel periodo più recente, quando l’andamento negativo si inverte, Firenze nel 2001 totalizza 356.118 abitanti e l’area fiorentina 612.534 e nel 2008 Firenze è a 365.659 e l’area fiorentina è 635.221, cresce quindi più che proporzionalmente, soprattutto dimostra una sua stabilità. Ma quella popolazione che ha lasciato Firenze, continua in massima parte a venire a Firenze per esercitare le sue attività. Il pendolarismo avviene all’interno dell’area fiorentina. Come ricorda un recente studio di Franco Angotti, nel 2001 entravano a Firenze dai comuni confinanti circa 190.000 veicoli.

Si tratta di persone che vengono a lavorare o a studiare a Firenze. Così anche i dati sulla struttura produttiva dimostrano una notevole omogeneità. I servizi Non parliamo poi delle divisioni territoriali su cui è articolata l’organizzazione dei servizi: sanità, acqua, energia, rifiuti sono strutturati a livello sovra comunale. In particolare per l’energia sono in arrivo nuove previsioni di legge che accentueranno una gestione intercomunale. Occorre che a questi, ampi e a volte differenziati livelli, corrisponda un livello di pari dimensione, che assicuri al tempo stesso più democrazia e più efficienza. Affrontare insieme i problemi La storia ci ha poi dato dei confini amministrativi molto frammentati, e dal punto di vista di Firenze, molto ristretti: non siamo Roma che arriva fino al mare e incorpora Ostia, nessuno dei problemi né di Firenze né dei comuni dell’area fiorentina può essere risolto in modo del tutto autonomo dagli altri enti.

Non è solo un problema di Firenze, ma un problema di tutti i comuni della città metropolitana. L’area metropolitana La Regione Toscana ha individuato come area metropolitana fiorentina le tre province di Firenze, Prato, Pistoia e in questo senso si muove, è venuto in questa commissione la provincia di Firenze, come ci ha spiegato nella sua audizione il presidente, Andrea Barducci. Ma non riteniamo questa prospettiva in contrasto, anzi, con quella di un’immediata iniziativa per una sperimentazione della città metropolitana.

Questa sperimentazione non significa infatti l’immediata creazione di un ente locale che si sostituisca alla provincia. Sarà il tema della relazione del prof. Paolo Caretti. Al servizio dei cittadini Noi non siamo qui per compiere un esercizio istituzionale o un confronto di livelli di potere politico. Siamo qui per dare servizi migliori e più efficienti alle cittadine e ai cittadini, per far corrispondere ai livelli di gestione reale, adeguati livelli di democrazia. Perché insieme all’ANCI Per questo abbiamo voluto organizzare questo convegno insieme all’ANCI regionale della Toscana, proprio per coinvolgere i comuni e gli enti interessati.

Vogliamo muoverci su di un piede di assoluta parità e disponibilità e siamo pronti a recepire le idee e le proposte in positivo che potranno venire.

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