L'addio di Martin e l'arrivo di Keirrison

Il capitano Martin Jorgensen passa all'AGF Arhus e scrive una lettera di addio. Presentazione per il brasiliano Keirrison, per lui la maglia numero 39.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2010 01:21
L'addio di Martin e l'arrivo di Keirrison

Due comunicati, uno di seguito all'altro, da parte di ACF Fiorentina nella giornata di lunedì, il primo per dichiarare definito l'accordo con il Barcellona per l'attaccante brasiliano Keirrison de Souza Carneiro (classe 1988), con la formula del prestito per le stagioni sportive 2009/2010 e 2010/2011, con diritto di riscatto già fissato a favore dei viola e l'altro, di ben diverso impatto emotivo, per dare notizia della cessione del centrocampista Martin Jorgensen alla società AGF Arhus (Danimarca).

"Il Presidente, la proprietà e tutta l’ACF Fiorentina - queste le parole della nota - lo salutano con affetto, lo ringraziano per la professionalità dimostrata in questi cinque anni in viola e per i traguardi raggiunti insieme; un grosso “in bocca al lupo” a Martin per la sua nuova avventura" "La sofferta decisione di lasciare la Fiorentina - spiega Martin Jorgensen in una lettera aperta - prima della scadenza naturale del contratto al 30 giugno 2010, è dipesa unicamente dal fatto che il mio impiego per la restante parte della stagione, anche per il recente arrivo di giocatori di sicura prospettiva, sarebbe stato privo di continuità e, quindi, non avrei più avuto la possibilità di contribuire concretamente alla causa “viola” come negli scorsi campionati".

"Tale circostanza - sottolinea - per contro, avrebbe compromesso la mia partecipazione ai prossimi “Mondiali” che, sicuramente, saranno gli ultimi della mia carriera". "Ringrazio di cuore la Società - prosegue l'ex capitano - il Presidente, i Dirigenti, il Mister, i Compagni, lo Staff tecnico e Sanitario ma, soprattutto, i Tifosi viola che mi hanno sempre dimostrato un grandissimo affetto e sostenuto con il loro impareggiabile calore; la Fiorentina e Firenze rimarranno sempre tra i miei ricordi più cari, anche perché qui ho voluto che nascessero entrambi i miei figli".

"Auguro alla Squadra ed ai suoi meravigliosi Sostenitori - conclude - di raggiungere, quanto prima, quei traguardi prestigiosi che una Società ed una Città così meritano davvero. In sala stampa per la presentazione del nuovo acquisto Pantaleo Corvino esordisce così: "In genere presento i nuovi acquisti, ma stavolta faccio un'eccezione, per Martin Jorgensen: lo saluto con un caloroso abbraccio da parte mia, della proprietà e di tutta la Fiorentina. Auguri per la sua carriera, perchè possano esserci nuovi trionfi, e per tutta la sua vita in generale". Arriva il momento di guardare avanti, e l'attenzione, forse troppo presto come spesso avviene nel mondo frenetico dello sport che prosegue il suo cammino, si sposta su Keirrison: "Un attaccante di 21 anni - spiega il DS viola - in Italia chi ha quest'età è considerato un giovane, ma negli altri paesi questi ragazzi hanno alle spalle diversi campionati professionistici.

Keirrison lo conosco da anni, nel 2009 ha giocato nel Coritiba da titolare, tra campionato paranense e campionato nazionale ha realizzato 41 gol, scarpa d'oro brasiliana. Nel 2009, nel Palmeiras, 35 partite e 25 gol, per questo è stato anche convocato nell'Under 23 di Dunga". "Spero che dimostri da noi quello che aveva già fatto vedere in Brasile - ancora Corvino - per questo ho portato avanti una trattativa complessa per portarlo qui". Trattativa condotta con il Barcellona, proprietario del cartellino e con il Benfica, attraverso il ds Rui Costa, società in cui il giocatore era in prestito.

"Considero Keirrison - conclude - un patrimonio tecnico, per ora e per il futuro, rientra nella nostra politica di rinnovamento generazionale. Crediamo in lui, ha potenzialità importantissime: non ci bastava un prestito semplice, volevamo dal Barcellona il diritto di riscatto, che abbiamo ottenuto grazie al rapporto di amicizia che lega Laporta ad Andrea Della Valle". Queste le parole del calciatore riportate da Violachannel.tv "Sono molto contento di essere arrivato in un grande club, farò di tutto per prendere il ritmo e mettermi quanto prima a disposizione dell'allenatore.

Mi sono allenato fino a sabato con il Benfica, e da domani voglio essere pronto per Prandelli. Sono orgoglioso di essere arrivato in Italia, spero di fare bene: seguo questo campionato da quando sono piccolo". Spiega l'origine del proprio nome legata al mito di Jim Morrison. "La mia posizione è quella di prima punta - si descrive - posso fare anche la seconda, ma il mio ruolo preferito è il centravanti. Edmundo, Dunga, grandi brasiliani sono stati qui: è un onore sapere che nella storia di questo club ci sono campioni brasiliani come loro".

"Ho parlato con Pato - confessa - mi ha detto che quello italiano è il campionato che ti insegna di più. Il mio idolo è Romario, l'ho sempre ammirato, fin da ragazzo. Conosco Inzaghi e mi piace moltissimo, ma ho le mie caratteristiche e spero di dimostrarle qui". Forse può apparire che con questo gennaio sia stato segnato un confine, una sorta di cambiamento, in realtà è lo scorrere del tempo che comporta i naturali cambiamenti, la partenza di due Capitani, di due figure importanti della compagine viola ha il sapore dei giorni vissuti, ma tutto resta legato ad un progetto sempre vivo e che continua a svilupparsi.

A Prandelli il compito di gestire la rosa, di recuperare, anche fisicamente, la marcia che il gruppo aveva dimostrato di avere solo poche settimane fa, ed il turnover sarà fondamentale per arrivare al termine della stagione continuando a correre sui fronti che vedono la Fiorentina protagonista di una stagione degna di essere vissuta. di Antonio Lenoci

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