Tognocchi (Pd):''Una giornata per ricordare la lotta alla fame e alla sete''

Approvata in Commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale la proposta di legge bipartisan che istituisce per il 21 dicembre di ogni anno la “Giornata per un equo sviluppo globale”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2010 18:14
Tognocchi (Pd):''Una giornata per ricordare la lotta alla fame e alla sete''

Una proposta di legge regionale per istituire la “Giornata per un equo sviluppo globale”, un giorno per ricordare in Toscana la lotta alla fame e alla sete, l’impegno della cooperazione internazionale per migliorare le condizioni di vita di milioni di persone nel mondo. Un giorno della memoria del tutto particolare, con iniziative di solidarietà verso le vittime della fame e della sete nel mondo, nonché di educazione al consumo consapevole, alla tutela delle risorse essenziali e alla loro condivisione, alla cultura dei diritti, alla giustizia sociale ed economica.

E’ quanto approvato stamattina dalla Commissione Affari Istituzionali, ora il testo passa all’aula di Consiglio Regionale (nelle sedute del 26 e 27 gennaio) per l’approvazione definitiva. La proposta, di cui è primo firmatario Pier Paolo Tognocchi (Pd), è stata sottoscritta da consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione: Fabiana Angiolini, Daniela Belliti, Enzo Brogi, Diego Ciulli, Erasmo D’Angelis, Nicola Danti, Ambra Giorgi, Gianluca Parrini e Severino Saccardi (Pd), Alessandro Antichi, Stefania Fuscagni e Piero Pizzi (Fi - Pdl), Roberto Benedetti (An - Pdl), Marco Carraresi e Luca Paolo Titoni (Udc), Monica Sgherri (Prc), Mario Lupi (Verdi), Pieraldo Ciucchi (Ps), Alessia Petraglia (Sd), Jacopo Ferri (Alleanza Federalista). La proposta di legge nasce dall’idea di riaccendere i riflettori sulla grande tragedia che ogni giorno investe il pianeta: sono più di ottocento i milioni di persone ancora oggi costrette nel mondo a soffrire la fame, di cui almeno 350 milioni di bambini.

Le stime parlano di un numero impressionante di morti: dai cinque ai venti milioni di persone. “Un’ecatombe – si legge nella relazione di accompagnamento alla proposta di legge - che certifica l’insuccesso, totale, delle politiche adottate su scala globale negli ultimi quindici anni. È un dato di fatto, unanimemente riconosciuto, il fallimento dell’obiettivo connesso alla dichiarazione di Roma del 1996, che prevedeva il dimezzamento dei sottoalimentati entro il 2006”. Occorre quindi che, anche dalla Toscana, terra da sempre attenta e impegnata su queste questioni, venga un contributo affinché si moltiplichino le iniziative per dare una speranza di vita a milioni di esseri umani.

È con questo spirito che si prevede l’istituzione di una giornata annuale da dedicare alla memoria dei morti per fame e sete, quale appuntamento predefinito per il sostegno all’organizzazione e realizzazione di iniziative pubbliche e private finalizzate a costruire riflessioni comuni e progettualità condivise a sostegno della lotta alla sottonutrizione. Una giornata che abbia dunque dignità di riconosciuto richiamo alla riflessione sull’inumanità della morte per fame nel mondo, alla sua evitabilità, all’ingiustizia sociale che di essa è causa primaria.

Una giornata da celebrare il 21 dicembre di ogni anno, cioè nella ricorrenza della data, giusto sessanta anni fa, in cui Madre Teresa scoprì le giovani vittime dell’indigenza negli “slums” di Calcutta. Nell’articolato della proposta di legge, quindi, si prevedono alcuni strumenti per l’attuazione pratica della “Giornata per un equo sviluppo globale”. Viene prevista una collaborazione tra Regione, Comuni, Associazioni di volontariato, ONG per la definizione di un programma di iniziative che, su proposta formale alla Giunta regionale di un apposito Comitato, sarà approvato infine dal Consiglio.

Il Comitato – che avrà sede presso la presidenza della giunta regionale – è costituito da soggetti esperti o rappresentativi dei settori della cooperazione internazionale, dell’educazione e dell’istruzione, del volontariato, in numero complessivamente non superiore a quindici, scelti congiuntamente dai Presidenti della Giunta e del Consiglio. Per i suoi membri non è prevista alcuna indennità. Il Comitato è presieduto dai presidenti di Giunta regionale e Consiglio regionale, o rispettivamente dall’Assessore e dal Consigliere formalmente da questi delegati con decreto presidenziale.

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