Artusi, che bella festa in piazza D'Azeglio

Cerimonia importante per celebrare i 200 anni dalla nascita dell'autore del libro di cucina che ha unificato l'Italia

Antonio
Antonio Patruno
04 agosto 2020 13:46
Artusi, che bella festa in piazza D'Azeglio

C'era Firenze e c'era Forlimpopoli, c'era la sua famiglia e c'erano i cuochi, in una piazza D'Azeglio apparecchiata a festa per lui, Pellegrino Artusi. Oggi ricorrono i 200 anni dalla nascita dell'autore del libro di cucina più importante d'Italia, e davanti alla palazzina al numero 35, dove l'Artusi visse 50 anni, il Gonfalone di Firenze ha fatto da sentinella a una cerimonia semplice ma sentita e solenne, con la partecipazione del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che tra l'altro quando era assessore a Firenze si è occupato molto di questioni artusiane. 

"Pellegrino Artusi - ha detto la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi - è stato protagonista di una unificazione profonda del nostro territorio non solo per la cucina ma anche per la lingua italiana. Una pietra miliare".

"Ci sono tanti cuochi - ha sottolineato Eugenio Giani - quelli che Pellegrino avrebbe voluto di più. Firenze sente molto il cordone ombelicale anche perché qui c'è un grande discendente della famiglia, Luciano Artusi. Nessuno come lui riesce a interpretare il sentimento che lega Pellegrino Artusi alla sua Forlimpopoli e alla nostra Firenze. Diventò un protagonista della Firenze capitale. I tre libri che hanno fatto l'Italia sono stati I promessi sposi del Manzoni, il Pinocchio di Collodi e L'arte di mangiare bene dell'Artusi. In quel periodo in ogni famiglia italiana c'erano questi 3 libri e abituarono all'idea di identità italiana".

"Pellegrino Artusi - ha detto Milena Garavini sindaco di Forlimpopoli - in pratica ha scritto il primo libro social della storia d'Italia raccogliendo ricette da tutta Italia. Un modo allora nuovo di fare cultura, convivialità. A 200 anni dalla nascita Pellegrino è più giovane che mai.'Amo il bello e il buono ovunque sia', il suo messaggio sempre attualissimo". "Pellegrino ha vissuto 60 anni a Firenze di cui 50 in questa abitazione - ha detto lo storico e a lungo direttore del Corteo storico fiorentino Luciano Artusi presente con il figlio Riccardo, anche lui scrittore - con il suo cuoco e la Marietta, la donna di casa.

Hanno provato e riprovato i cibi poi andati nel libro. Per noi portare il nome degli Artusi è sempre stato un vanto... Abbiamo la consapevolezza di portare un cognome importante e cerchiamo sempre di esserne degni". Una delle principali artefici della festa artusiana è stata Luisanna Messeri, ottima cuoca e volto tv molto conosciuto, che si è definita "una Marietta della prima ora. Pellegrino parla della cucina con una lingua bella, morbida. È un esempio per noi e anche per i giovani".

La Messeri è anche autrice di un libro fresco di stampa ispirato all'Artusi, “Le stories di #Artusi” (edito da Giunti). 

"Pellegrino Artusi ha abitato anche in via Calzaioli - ha ricordato infine lo storico Zeffiro Ciuffoletti - ed è campato 91 anni perché sapeva cosa mangiava". 

Molto significativa la presenza dei rappresentanti dei cuochi toscani, in veste bianca con cappello professionale. 

AGGIORNAMENTO

Il Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella (Forza Italia) lancia una idea: «Cooking show, spazi degustazione, tavolate all’aperto così da garantire la sicurezza sanitaria e gare tra chef. Così dovrebbe a mio avviso celebrarsi ogni 4 agosto la ricorrenza della nascita di Pellegrino Artusi, che unì l’Italia a tavola. Chiedo alla Regione di istituire una Giornata della Ristorazione Artusiana che veda protagoniste le ricette e i segreti in pentola da L’Arte di Mangiar Bene».  Stella pensa a una Giornata con eventi diffusi su tutto il territorio regionale: «Ogni città col suo piatto principe – è il suo progetto – ospiterebbe chef in sfide all’ultimo mestolo sulle ricette artusiane, così da mantenerne viva la memoria attraverso esperienze di gusto e di palato.

Sì perché gare ai fuochi e cooking show troverebbero il loro esito finale in degustazioni o cene artusiane dall’antipasto al dolce, magari in tavolate all’aperto così da consentire il necessario distanziamento tra commensali. Se Artusi l’ha fatto, dobbiamo farlo anche noi. Il 4 agosto, Giornata della Ristorazione Artusiana. Sono pronto a farne il mio primo atto alla prossima legislatura, così da partire il 2021 con la prima edizione. Incrociamo le forchette e avanti».

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