Artigianato a Firenze, dal laboratorio all'e-commerce: il caso Palazzuolo

La sopravvivenza degli artigiani a Firenze

Antonio
Antonio Lenoci
02 maggio 2018 12:44
Artigianato a Firenze, dal laboratorio all'e-commerce: il caso Palazzuolo

Si è appena chiusa la Mostra dell'Artigianato 2018 che ha portato alla Fortezza da Basso una rappresentanza di mestieri del fatto a mano o handmade contemporaneo.  Firenze per l'occasione si è rilanciata sul circuito internazionale come futura Capitale dell'Artigianato ad iniziare proprio dalla grande fiera e passando per i gli eventi di piazza che si svolgono durante l'anno. Negli undici giorni di apertura, la mostra ha totalizzato 97.712 visitatori con picchi di affluenza nelle giornate di mercoledì 25 aprile e lunedì 30 aprile.

"Ringrazio tutti coloro che hanno investito nella qualità e che hanno contribuito al successo della manifestazione, ci stimolano a lavorare sempre di più nella direzione dell’eccellenza e dell’innovazione, particolarmente adatta a un contesto come quello della Fortezza da Basso e di Firenze in genere. Lavoreremo per fare sì che questa eccellenza sia sempre di più patrimonio di tutti" ha detto Leonardo Bassilichi, presidente di Firenze Fiera. I visitatori riconoscono e premiano l’eccellenza di quegli espositori che hanno scelto la mostra per proporre le loro creazioni artigianali e rappresenta la linea da seguire nelle prossima edizione che vedrà la creazione di un board di esperti selezionato nelle prossime settimane. 

 Nella vita di tutti i giorni però, la presenza delle botteghe in quella che nell'immaginario turistico resta la città del Rinascimento e dei grandi laboratori, è costretta a fare i conti con la crisi del nostro tempo tra polemiche ed incentivi. Le polemiche provengono da quei residenti che chiedono maggiore controllo ed esultano per il passaggio delle forze dell'ordine, specialmente se pedonale e ripetuto.  La preoccupazione arriva dal mercato immobiliare che vede l'interesse degli investitori rivolto all'acquisto di appartamenti-camere da dividere ed arredare a fini turistici per affitti brevi e dalla perdita di appeal per i locali commerciali che una volta liberati restano lungamente sfitti a causa degli alti costi di affitto e gestione.

L'alternativa negli anni passati è stata la trasformazione in mini appartamenti con luce ed aria tergale; un fenomeno stroncato con una normativa ad hoc. Chi può, oggi, ingloba il negozio nell'abitazione posta al piano terra. L'assessore Cecilia Del Re punta l'attenzione su Via Palazzuolo che "negli ultimi tempi è nota alle cronache più per episodi di illegalità che per le sue botteghe storiche e le nuove attività che la animano".

Eventi in corso. "Per darne un racconto diverso, abbiamo portato in questa strada due tappe di Artigianato & Aperitivo, l’iniziativa organizzata da Artex Artigianato Artistico e Andare a Zonzo che parte domani a IL BUSSETTO FIRENZE, molto famoso all'estero per i suoi tacchi di cuoio".In via Palazzuolo, prosegue Del Re "sono arrivate di recente anche nuove attività, come la Street Levels Gallery, che quest'anno ha organizzato la bellissima mostra di street art insieme alla Florence Biennale nell’ambito della Mostra dell'Artigianato - Firenze".

Altri artigiani hanno abbandonato però e cosa ha fatto Palazzo Vecchio per incentivare la riapertura dei bandoni chiusi in via Palazzuolo? "Insieme all'assessore Lorenzo Perra e ai consiglieri Cosimo Guccione e Lian Pellicanò, dallo scorso anno abbiamo approvato agevolazioni Imu per nuove imprese under 40 che si insediano in questa via: giovani, creatività e impresa ancora una volta come strumento per aiutare luoghi in difficoltà a tornare a vivere" spiega Del Re. Proprio dagli artigiani presenti alla Mostra dell'Artigianato abbiamo raccolto una speranza comune riposta in molte città italiane: la creazione di zone urbane che siano laboratori condivisi dove poter alimentare un nuovo commercio che alla bottega unisca l'e-commerce, che agli utensili associ gli smartphone e si proponga ai nuovi mercati con propositi creativi sull'onda di quella che a Firenze è ad esempio la straordinaria intuizione di Neri Torrigiani e Giorgiana Corsini che hanno fatto di Artigianato e Palazzo al Giardino Corsini su via della Scala una vetrina di qualità per artigiani, blogger e buyers.  Una rassegna attesa ogni anno che si tiene, casualmente, a pochi passi da Via Palazzuolo.

Per poter ottenere questo, una Capitale dell'Artigianato, occorre forse qualcosa di più di un incentivo sulle tasse. Occorre una visione programmata della crescita artigianale che per qualcuno dovrebbe osare di più intervenendo sulla libertà del mercato immobiliare e calmierando il sistema al contesto residenziale e del commercio su strada. Una vision economica che si basi poi sulle necessità reali dei giovani artigiani, partendo dai costi dello spazio e delle utenze, della materia prima e della lavorazione fino alla promozione e la vendita che oramai avviene in gran parte attraverso internet per mezzo del packaging e dei corrieri, ma ha bisogno anche delle piazze reali, del vecchio mercato.

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