Architettura del Cibo

Alle Cure uno spazio costellato di piante ed alberi fa da sfondo al palcoscenico creativo dello chef Giuseppe Papallo

Alessandro
Alessandro Rella
20 ottobre 2022 23:27
Architettura del Cibo
Alessandro Rella - PhotoPress.it

Un ristorante, a Firenze, ricavato all'interno di un giardino. Architettura del Cibo, che trova spazio all’interno di quello che fu il giardino privato del marchese Tommaso Gargallo da Siracusa. La struttura, alle porte del quartiere delle Cure, è caratterizzata da un’atmosfera intima e industrial chic, sospesa tra storia e avanguardia.

Al centro della sala, quasi fosse una colonna, sorge un tronco di tiglio di 50 anni, mentre la cucina a vista ospita un leccio di 150anni e i diversi ambienti sono separati da rigogliose piante verdi. Nel giro di pochi anni il ristorante è diventato un tempio del gusto, sotto la guida dello chef Giuseppe Papallo, classe’84. 

Le sue origini – metà friulane e metà calabresi – si mescolano alla tradizione toscana per dar vita ad una cucina fatta di equilibri e sapori inediti. 

La mano dello chef e della sua brigata si fa apprezzare nei tre menù degustazione: A mano libera, Architetture marine e Architetture della terra. Nella carta autunnale spiccano piatti come le Animelle alla brace con scampo crudo, crema di fagioli borlotti, bisque e fondo bruno di manzo; i Cappellacci al tartufo nero con mortadella di Prato, funghi porcini e fonduta Demagi; gli Gnocchi di castagne con crema di Indivia belga, capriolo, nocciole del Piemonte e alloro. Tra i secondi, invece, da non perdere la Faraona alla cacciatora con purè di sedano rapa, carota viola e olive taggiasche, così come le Cipolle ramate di Montoro cotte sotto cenere con spuma di patata bianca, fondo di cipolla di Certaldo e carta cipolla. Su prenotazione c'è poi il Piccione arrosto ripieno di paté di faraona alle pere. La carta dei vini e dei distillati è ben curata, pensata per accompagnare gli ospiti in un viaggio attraverso il mondo del “buon bere”.

Che Giuseppe Papallo la cucina ce l’abbia nel sangue non è un segreto: è il sesto figlio di due istoratori, con tutti i fratelli e le sorelle con i piedi ben saldi nel settore. Ancora giovanissimo ha iniziato a lavorare al Colombaio a Casole d’Elsa, all’ombra di Vincenzo Di Grande, poi è passato al St. Regis di Firenze e da lì è stato chiamato a Rai1 alla Prova del Cuoco con Antonella Clerici. 

Ma l’improvvisa notorietà non faceva per lui, e presto Giuseppe fa ritorno nel capoluogo toscano lavorando prima al Golden View, poi a Villa Tolomei a Marignolle e in fine come docente alla scuola Lorenzo de’ Medici

Nel 2016 parte una collaborazione con la famiglia Cecchi, proprietaria dell’hotel Astro Mediceo, una villa di fine Ottocento in via Fra’ Bartolommeo, non lontano dall’ex ospedale pediatrico Meyer. 

Qui, dove la figlia dei titolari Ylenia si occupa della parte architettonica pur senza disdegnare lo sviluppo del lato gourmet, Giuseppe inizia a curare la parte food & beverage dell’albergo, virando poi il progetto nel maggio 2018 con l’apertura dell’Architettura del Cibo.

L’Architettura del Cibo

Via Fra Bartolomeo 58, Firenze

+ 39 055 574654info@architetturadelcibo.it

Dal Martedì al Sabato dalle ore 20:00 alle ore 23:00

Domenica a pranzo dalle 12:00 alle 15:00. 

Chiuso il Lunedì.

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