Antifascismo principio ispiratore fondante dell’ordinamento regionale

Approvata all’unanimità la modifica allo Statuto della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 ottobre 2022 10:29
Antifascismo principio ispiratore fondante dell’ordinamento regionale

Firenze L’Aula del Consiglio regionale ha approvato, anche in seconda lettura, e all’unanimità, la modifica allo Statuto della Regione Toscana che fa dell’antifascismo un “principio ispiratore fondante dell’ordinamento regionale” in opposizione a ogni sistema politico e di principi dittatoriale o autoritario che riproponga metodi propri del fascismo. Alla fine del comma 1 dell’articolo 3 dello Statuto sono aggiunte le parole: “promuove, difende e pratica la memoria della Resistenza e l’antifascismo quale principio costitutivo del proprio ordinamento”.

Illustrando la legge il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd), ha sottolineato che si individua l’antifascismo “come patrimonio comune e come presidio dei valori di democrazia, di libertà e di convivenza civile, posto a tutela e salvaguardia delle libertà individuali e collettive”.

Durante il dibattito la consigliera regionale Elisa Tozzi (gruppo Misto – Toscana Domani) ha dichiarato il suo voto favorevole aggiungendo però: “le critiche sul metodo” sottolineando come “fosse necessario intervenire in modo organico e armonico evitando così che alcune modifiche potessero essere strumentalizzate”. “I cittadini - ha sottolineato – hanno dimostrato chiaramente con il recente voto alle politiche di non poterne più di sterili battaglie ideologiche, chiedendo risposte concrete sul lavoro, sul sostegno alle famiglie e sui problemi causati dalla crisi energetica”.

Il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Marco Casucci (Lega) ha specificato come: “Non ci sia nulla da eccepire sul contenuto della legge statutaria, chiedendo però una pagina di riforme non solo sul regolamento ma anche su Statuto e legge elettorale”. “Avevamo chiesto una commissione speciale - ha aggiunto – ma abbiamo solo un gruppo di lavoro. Servono riforme concrete, ma con uno spirito alto, è questo il metodo da seguire per affrontare in modo completo il tema delle riforme”.

Il consigliere del Partito democratico Massimiliano Pescini ha espresso tutta la soddisfazione, sua e del suo gruppo, per la conclusione di un percorso che completa una pagina importante “della nostra vista istituzionale”. E per questo ha ringraziato tutte le forze politiche presenti in Aula. Un ampio consenso sottolineato anche dal vicepresidente dell’Assemblea legislativa Stefano Scaramelli (Italia Viva). “I valori dell’antifascismo – ha detto - ci mettono al riparo da ogni funzione totalitaria e questo non è banale e scontato in questo periodo”.

Voto favorevole anche dalla presidente del gruppo del Movimento 5 Stelle Irene Galletti: “Voto favorevole che riteniamo non così inutile e ridondante. In questo periodo particolare può sembrare così. Ma sono valori che vanno riproposti e a cui va data una nuova veste per essere rinnovati e presentati alla popolazione”.

Vittorio Fantozzi di Fratelli d’Italia ha invece voluto sottolineare come: “Si sia persa un’occasione per una condanna più ampia verso tutte le forme di totalitarismo presenti ora nel panorama mondiale”.

Il consigliere di Italia Viva Maurizio Sguanci d’accordo con la condanna a ogni forma di totalitarismo fatta dal collega Fantozzi ha però evidenziato come il Partito comunista “non sia mai stato un pericolo per la democrazia, mentre altri lo sono stati e per questo non si pensato di ricorrere a questo richiamo”.

È intervenuta in Aula anche l’assessora Alessandra Nardini: “Ringraziando anche a nome del presidente della Giunta Eugenio Giani l’Aula per avere votato unanimemente la legge”. Aggiungendo che “a differenza della consigliera Elisa Tozzi pensiamo che questo richiamo all’antifascismo anche alla luce di tanti episodi di cronaca sia necessario e urgente. Ci siamo sempre occupati di tanti temi e questo non ci impedisce di occuparci di principi che riconosciamo con orgoglio. Vogliamo lasciare un segno nello Statuto e un riferimento esplicito”.

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri ha voluto sottolineare come tra i tanti attacchi alla democrazia l’assessora Nardini si sia dimenticata di ricordare i tanti subiti da Giorgia Meloni “compresa una lettera con lo stemma delle Brigate Rosse con scritto Giorgia Meloni a testa in giù”.

A margine dei lavori d'Aula il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha dichiarato: “La Toscana è antifascista da sempre, dalla lotta della Resistenza, e oggi lo è ancora di più, perché finalmente lo mettiamo scritto nero su bianco nel nostro Statuto. Il simbolo, il segno distintivo della nostra Regione è il Pegaso alato, che è il segno distintivo del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale. E oggi essere antifascisti significa offrire più diritti, libertà, giustizia ed equità e credo che metterlo all’interno dello Statuto sia un fatto simbolico e forte. Un atto che dice qual è la parte giusta della storia da cui stare”.

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