Anteprima Cinema: “Noi e la Giulia”di Edoardo Leo

Una “commedia all'italiana” grottesca e corale. Il regista romano rinnova con intelligenza un genere classico della nostra cinematografia.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
25 febbraio 2015 22:13
Anteprima Cinema: “Noi e la Giulia”di Edoardo Leo

Diego (Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi) sono tre quarantenni insoddisfatti e in fuga dalla città e dalle proprie vite, che da perfetti sconosciuti si ritrovano uniti nell'impresa di aprire un agriturismo. A loro si unirà Sergio (Claudio Amendola), un cinquantenne politicamente impegnato, ed Elisa (Anna Foglietta), una giovane donna incinta sicuramente fuori di testa. A ostacolare il loro sogno arriverà Vito (Carlo Buccirosso), un curioso camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300.

Questa minaccia li costringerà a ribellarsi a un sopruso in maniera rocambolesca e lo faranno dando vita a un'avventura imprevista, sconclusionata e tragicomica, a una resistenza disperata quanto grottesca. Il regista, che ha tratto la sceneggiatura dal libro di Fabio Bartolomei “Giulia 1300 e altri miracoli”, ha creato un protagonista plurimo, perché ogni personaggio è ben definito, contrapposto come lo è l'Italia tra politica, ideologie superate, camorra, istituzioni. Ad avvolgere il tutto la nostalgica e malinconica Alfa Giulia, forse un richiamo agli anni Sessanta del miracolo economico italiano .

“Noi e la Giulia” è un inno alla resistenza quotidiana, un invito a non deporre mai “le armi”, fatto col sorriso sulle labbra e sotto le spoglie di una commedia corale che guarda ai capolavori del nostro migliore cinema, a quella peculiare “commedia all'italiana” che è forse il genere cinematografico più consono per narrare la realtà italiana. Edoardo Leo ha vinto la sfida di raccontare temi seri con la lente della commedia. “Riuscire a divertire, senza togliere gravità- ha spiegato il regista-a quella che è forse la maggior piaga sociale di questo tempo.

Una storia dei nostri giorni. Una storia di resistenza civile. E inoltre, tema non secondario, raccontare un passaggio generazionale dei quaranta - cinquantenni del nostro paese.” Dopo la lunga serie di film dedicata ai perenni immaturi, è significativa la storia di un gruppo di individui che tentano di fare altro della propria vita. Un messaggio positivo raccontato in maniera egregia e divertente da un giovane regista che esprime alla sua terza regia un grande talento narrativo.

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