Amministrative 2014, nel PD scoppia il caso Ghelli e Civati resta fuori

​L’area Civati non sarà rappresentata in consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2014 15:16
Amministrative 2014, nel PD scoppia il caso Ghelli e Civati resta fuori

L'accusa: “La segreteria renziana taglia fuori dalle liste i rappresentanti civatiani”. Può apparire una scelta dell'ultimo momento, se non fosse per le parole pronunciate dal segretario Federico Gianassi durante la presentazione dei candidati PD per le Primarie di Firenze. Quel giorno (in foto) i tre sfidanti espressero le loro rispettive ambizioni: Nardella dichiarava di dimettersi da parlamentare per dedicarsi solo a Firenze senza un "paracadute" istituzionale (dimissioni per le quali viene ancora contestato dalla candidata Cristina Scaletti).Lo Presti affermava candidamente di non essere interessato ad altre poltrone né comunali né di partito.Ghelli chiariva senza dubbi la volontà di entrare in Consiglio comunale, ma proprio Gianassi lo interruppe dicendo: "Ricordo a Ghelli che le liste le decide la direzione, forse non ricorda le regole".

Parole profetiche.A nulla è servito arrivare secondo nelle primarie flash durate 5 giorni per tenere alta la bandiera della partecipazione e legittimare il candidato designato da Matteo Renzi.Inevitabile esplode il 'caso' e l'ira di Pippo Civati che vede il suo uomo messo alla porta in un PD che definire compatto appare sempre più difficile.

 “Il candidato al Consiglio Comunale designato dalla assemblea plenaria dell’area Civati fiorentina, Iacopo Ghelli, che a sorpresa, alle recenti primarie a sindaco di tre settimane fa, era arrivato addirittura secondo, coordinatore di circolo, eletto alla assemblea Nazionale e capogruppo al quartiere 2 per due mandati, è stato bloccato dalla segreteria renziana del partito cittadino senza una spiegazione plausibile” questo si legge in una nota del comitato di Ghelli.

 “Pare che il disprezzo verso i tanti cittadini che hanno partecipato con passione alla mia campagna per le primarie a sindaco e per quelle nazionali dello scorso dicembre sia stato riposto anche verso la più grande realtà del partito al di fuori del renzismo - dichiara Iacopo Ghelli - la mozione Civati a Firenze ha superato la Cuperlo e che ciò porti a volerci fuori dal consiglio visto che il nostro candidato avrebbe potuto trainare anche una candidata donna, come Eleonora De Musso o Donata Bianchi (il ticket di preferenza per il voto alle comunali prevede due preferenze, un uomo e una donna, ndr).

Le due donne, con un forte gesto di solidarietà, hanno immediatamente ritirato la loro disponibilità a candidarsi. La De Musso sottolinea come le voci delle circa 1200 preferenze personali, che Ghelli ha preso a delle primarie poco frequentate e bagnate dalla pioggia, siano state inspiegabilmente zittite e pertanto private di rappresentanza in consiglio comunale. Una petizione è stata lanciata da alcuni sostenitori e diverse mail sono state inviate al segretario cittadino e al candidato Nardella” - conclude la nota.

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