Alta Velocità a Firenze, Cantone indaga per l'anticorruzione 

​Romanelli (SEL): “Si abbia l'intelligenza di ridiscutere l'opera alle fondamenta”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2014 18:22
Alta Velocità a Firenze, Cantone indaga per l'anticorruzione 

L'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sotto il controllo di Raffaele Cantone ha avviato un'istruttoria sul passante di Firenze. La notizia ricevuta da Idra è stata resa nota da La Repubblica.Il 7 agosto Idra, associazione ambientalista fiorentina rappresentata dal professor Girolamo dell'Olio, ha presentato un esposto con i dati scritti nero su bianco dei ritardi e dei costi, a fine agosto la risposta degli uffici.

L'Autorità si è dichiarata pronta a verificare lo stato dell'opera e la corretta applicazione delle previsioni normative in materia di opere strategiche. Ma soprattutto - è questa la soddisfazione di Idra - indagherà sui tempi di esecuzione, sul costo dei cantieri e sulle varianti. Inoltre sulla classificazione delle terre di scavo e sulla paventata necessità di sostituire la Talpa, Monna Lisa, parcheggiata a Campo di Marte e che non sarebbe stata ancora usata. Delle verifiche si occuperà fisicamente la Direzione di vigilanza sui lavori, servizi e forniture, che ha facoltà di disporre ispezioni.Un’indagine da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione che si abbatte dunque sul progetto del passante Alta Velocità di Firenze, dopo che dell’opera si era già interessata la Magistratura.

Mentre i Comitati No Tav presentano un nuovo esposto: un dossier fotografico sulle terre "trattate" all'interno dei cantieri della Stazione Foster a gennaio 2014. "Confermata la fondatezza dei dubbi e delle segnalazioni di associazioni e comitati che abbiamo sempre fatto nostri” lo dichiara Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà.

“In questo caso sotto la lente d’ingrandimento sono finiti i tempi di esecuzione, il costo dell'intervento, le continue varianti al progetto, il piano degli affidamenti, il contenzioso con il general contractor, la sostituzione dell’enorme Fresa scavatrice, la cessione delle quote nella società”. “Senza dimenticare la questione delle terre di scavo, che il Decreto “Sblocca Italia” vorrebbe risolvere con un colpo di bacchetta magica, deregolamentandone l’utilizzo, mentre si registrerebbero già pesanti irregolarità avvenute finora e mancanza di coerenza con le leggi europee e i provvedimenti ministeriali”.

“Di fronte a questa giungla d’impedimenti, indagini, ritardi, e senza dimenticare i pericoli mai negati per la falda e per gli edifici interessati dal percorso, è assurdo continuare a difendere un progetto, che si sta dimostrando una voragine di soldi pubblici, folle in tempi di crisi, e privo di utilità logistica e trasportistica, a meno di non volersi raccontare barzellette”. “Tutta la politica, il Governo, la Regione, il Comune, finora hanno dichiarato che l’opera è strategica e che non ci si può fermare.

Renzi da candidato Sindaco diceva che l'avrebbe fermata, poi ha cambiato idea e ora fa i decreti per deregolamentare il trattamento delle terre”. “Ecco, noi diciamo invece che ora è strategico fermarsi prima dell’inizio dei veri lavori, e risparmiare centinaia di milioni di euro da investire invece su un trasporto realmente pubblico e d efficiente” . “Sulla vicenda chiedo infine una risposta ufficiale sull’esistenza o no nel contratto di appalto di penali: sono documenti da rendere pubblici, essenziali per decidere correttamente il da farsi” - termina Romanelli.

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