TAV, esposto alla magistratura sulle terre miscelate - Foto -

​I No Tav fotografano le terre di scavo nei cantieri TAV agli ex Macelli di via Circondaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2014 11:52
TAV, esposto alla magistratura sulle terre miscelate - Foto -

 Sotto attraversamento di Firenze, tutto pronto per ripartire, ma i No Tav non mollano."Nel decreto Sblocca Italia un articolo sarebbe destinato proprio a deregolamentare l'uso delle terre di scavo come quelle che uscirebbero dal sottosuolo fiorentino. Il passaggio del controllo di Nodavia, la società che dovrebbe realizzare l'opera, da Coopsette a Società Italiana Condotte viene presentato come un lavacro purificatore dopo le rivelazioni dovute all'inchiesta della magistratura che ha trovato corruzione, truffa, materiali scadenti, rischi per ambiente e città".

 Il Comitato NO TUNNEL TAV da anni si oppone al progetto e nei mesi scorsi ha monitorato l'interno del cantiere: "Camion di terra venivano portati all'interno del cantiere, cosa piuttosto strana per lavori che producono terra invece di richiederne.Abbiamo così potuto verificare che la terra introdotta, appena scaricata in apposite piazzole, veniva miscelata da una scavatrice con le terre prodotte nel cantiere e provenienti dalla realizzazione dei pali di ancoraggio (colonne sotterranee di cemento armato larghe 2,20 cm e profonde oltre 50 metri).

Da quanto ci risulta la miscelazione di terre inquinate è una procedura non ammessa, per cui abbiamo provveduto a fare un esposto alla magistratura nell'aprile 2014 documentando con foto. Le prime miscelazioni rilevate risalgono al gennaio 2014. Non si è ritenuto opportuno pubblicare prima questi fatti per non intralciare le indagini della magistratura". Il Comitato concorda con quanto affermato dall'associazione Idra: "Bisognerebbe guardare nel contratto di appalto del Passante se esistono davvero penali; a questo scopo è stato chiesto, nel mese scorso, di visionare il contratto stesso dall'onorevole Alfonso Bonafede con il nostro Comitato e la risposta di RFI (cioè delle Ferrovie) è stata di diniego.

Sarebbe veramente l'ora di smettere di giocare a nascondino e far sì che un po' di chiarezza venisse fatta: Regione, Comune, Governo dovrebbero rendere pubblici questi documenti ricordando che una premessa indispensabile per ogni democrazia è la possibilità di informazione corretta dei cittadini"

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